Famiglia

Romania, ingresso in Ue sempre più problematico

Anche la Commissione Prodi, oggi, ha espresso condivisione sulle cautele e i vincoli opposti dal Parlamento riguardo all'entrata di Bucarest nell'Unione

di Benedetta Verrini

Sull’ingresso nell’Unione Europea la Romania si trova sempre più sul filo del rasoio. La Commissione Ue è intervenuta oggi affermando di essere ”d’accordo con l’Europarlamento nell’invito alla Romania a rafforzare i progressi nella democrazia del paese in vista dell’adesione”. Lo ha detto Jean-Cristophe Filori, portavoce del commissario Ue all’allargamento Guenter Verheugen, commentando il voto di ieri nella commissione affari esteri dell’Europarlamento, che a larga maggioranza ha adottato una risoluzione in cui si fissano una serie di paletti per la Romania in tema di riforme, mettendo anche in risalto il tema dei bambini e delle adozioni. ”Siamo d’accordo con la posizione del Parlamento, la Romania – ha osservato Filori rispondendo alla domanda di un giornalista – dovra’ concentrare i suoi sforzi su questioni come la lotta alla corruzione, il miglioramento delle capacita’ amministrative o la riforma giudiziaria”. Il portavoce ha quindi ricordato che la strategia di pre-adesione e’ ”fortemente mirata verso questi progressi da realizzare”. La Commissione decidera’ entro il 2004 se gli sforzi ”sono stati realizzati”. Nella risoluzione dell’Europarlamento si sottolinea, tra l’altro, che nonostante il ”progresso in varie aree, la Romania attualmente ha serie difficolta’ a soddisfare i criteri di Copenaghen” e si ritiene ”impossibile” un ingresso nel 2007, se la Romania ”non soddisfa una serie di condizioni”, come le misure anticorruzione, l’indipendenza della magistratura, la liberta’ dei media o misure per impedire maltrattamenti negli uffici di polizia.


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