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Annan: l’Onu manda suoi “consulenti” in Iraq

Il segretario generale delle Nazioni Unite ha anche escluso che, entro il 30 giugno, si possano tenere elezioni generali in Iraq e ci sia il conseguente abbandono degli Usa

di Paolo Manzo

Il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, e’ disposto a inviare a Baghdad un gruppo di consulenti del Palazzo di Vetro, per contribuire alla formazione di un nuovo governo ”ad interim” non eletto. Dopo aver confermato il parere del suo inviato in Iraq, ed escluso che entro il 30 giugno potranno tenersi elezioni generali, e il conseguente abbandono, da parte degli Stati Uniti, della proposta di un voto da parte di assemblee regionali, Annan ha detto che la data del trasferimento della sovranita’ agli iracheni ”deve essere rispettata”. ”Non abbiamo scelto alcuna opzione. Sono gli iracheni che devono discuterne. Devono assumersi le responsabilita’, discuterne fra di loro, e noi lavoreremo insieme a loro per trovare un consenso” -ha quindi aggiunto Annan. L’ipotesi piu’ accreditata in queste ore, anche se ancora da definire nei dettagli, sembra essere quella di estendere il numero di componenti del Consiglio di governo dalle attuali 25 a 125 persone, selezionate fra le diverse componenti etniche, religiose e politiche del Paese. L’Ayatollah Ali al Sistani, il massimo rappresentante religioso della comunita’ sciita, sembra aver accettato questo piano, a patto che venga accolto dalle Nazioni Unite. ”Sembra che il sistema dei caucas per eleggere una assemblea di transizione e un governo di transizione avrebbe potuto funzionare, ma non sembra che questo sistema abbia il sostegno necessario perche’ funzioni” -ha dichiarato in una intervista alla Abc il segretario di Stato Usa, Colin Powell.


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