Volontariato

Iran: si aggrava il bilancio dell’esplosione

Sono 309 i morti appurati e 460 i ferit

di Paul Ricard

Sono 309 i morti appurati e 460 i feriti. La città di Neyshabur, situata 650 chilometri nel frattempo, ha già dato sepoltura al suo sindaco, anche lui perito nell’incidente, mentre centinaia di persone si accalcavano per scorrere le liste dei morti alla ricerca di parenti e amici. Gli abitanti di Neyshabur sono ancora sotto choc per la morte del loro sindaco Mojtaba Farahmand-Nekou che figura fra i numerosi responsabili della città, fra i quali il capo dei pompieri, che erano presenti sul posto dopo il deragliamento e al momento dell’esplosione. Più di 20mila persone hanno assistito al passaggio del corteo funebre per le strade della città. I negozi e gli uffici resteranno chiusi per tre giorni in segno di lutto. L’esplosione del treno merci, carico di carburante e di prodotti chimici, ha distrutto cinque villaggi che si trovavano nei pressi della ferrovia e provocato un cratere di 15 metri di profondità. Le case dei villaggi, la maggior parte costruite in fango, sono crollate per la potenza delle deflagrazioni. In totale 51 vagoni erano fermi alla stazione commerciale di Abou Muslim, vicino a Neyshabour quando, in circostanze ancora non accertate, hanno cominciato a muoversi. Secondo l’agenzia Irna i vagoni sarebbero stati messi in movimento da delle “vibrazioni”. Senza locomotiva o macchinista, I vagoni hanno preso velocità prima di deragliare e provocare un incendio.


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