Le europee del non-voto
Un astensionismo da allarme democratico
Le Acli tra le prime a intervenire sul voto con un allerta sul dato di oltre la metà degli italiani che decidono di non esercitare l'elettorato attivo. Il presidente Manfredonia ricorda le due proposte di legge lanciate proprio alla vigilia del voto, per rilanciare la partecipazione democratica. E invita la politica a far presto
Tra le prime realtà sociali a intervenire, oggi, sull’esito del voto, le Acli.
Non poteva essere diversamente, considerando il dato, allarmante, dell’astensionismo che ha segnato le europee in Italia, e ricordando che, proprio a pochi giorni dal voto, la storica realtà dell’associazionismo cattolico, aveva presentato due proposte di legge mirate a riattivare la partecipazione democratica dei cittadini (che trovate qui).
Acli interviene col presidente, Emiliano Manfredonia.
Impossibile far finta di niente
«Prima di entrare nel merito di qualsiasi analisi del voto per il rinnovo del Parlamento Europeo», dice il presidente aclista, «non possiamo far finta di niente rispetto alla nuova e ulteriore crescita del dato sull’astensionismo, che per la prima volta nel nostro Paese, in una tornata elettorale di carattere nazionale, scende sotto alla soglia del 50% dei votanti».
«Si potrebbe attribuire questo calo ad un disinteresse per le questioni europee», prosegue Manfredonia, «se non fosse che nel nostro Paese questa tendenza pare essere costante, e configurare un vero e proprio allarme democratico, cui va data risposta attraverso una seria riforma del sistema politico che promuova la partecipazione e la centralità dei cittadini».
Le forze politiche si pongano il problema
della partecipazione
Il presidente della Acli rilancia quindi le proposte di legge presentate nei giorni scorsi: «Per questo», sottolinea, «rinnoviamo l’invito a tutte le forze dell’arco parlamentare a mettere al centro della loro azione politica il problema della partecipazione democratica: come Acli abbiamo presentato due proposte di legge di iniziativa popolare che hanno l’obiettivo di invertire questa tendenza, da una parte rinnovando la vita dei partiti nel segno della trasparenza, anche con la reintroduzione del finanziamento pubblico, e dall’altra parte cecando di coinvolgere nuovamente i cittadini nelle decisioni politiche, creando delle assemblee partecipative i cui pareri siano vincolanti per i partiti stessi».
Sul tema dell’astensionismo leggi anche La sconfitta parallela di Moloni e Schlein, l’analisi del direttore, Stefano Arduini.
Nella foto di apertura, di Cecilia Fabiano per LaPresse, il presidente del M5s, Giuseppe Conto, al voto ieri .
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