Don Gelmini: “Volevo portare Pantani con me in Bolivia”

Don Pierino Gelmini, fondatore della comunità “Incontro” di Amelia, intervistato oggi dal Corriere della Sera ha rivelato di aver cercato di aiutare Marco Pantani invitandolo in una delle comunità di recupero che la sua organizzazione ha in Bolivia. ”Sono stati i suoi amici, gli amici veri pero’, a venire da me per chiedermi cosa poter fare” ha spiegato Don Gelmini. “Sergio Neri, Ivo Faltoni, il suo fisioterapista Fabrizio Borra, con i quali ho organizzato molte manifestazioni sportive, e altre persone che gli erano vicine. Erano seriamente preoccupati per lui, lo vedevano depresso, avevano capito che ormai aveva abbandonato la speranza, si era lasciato andare ed era circondato da persone che non lo potevano aiutare, ma lo usavano”. Il Pirata abbandonato da tutti? ”E’ falso, anche Mario Cipollini si era mobilitato affinche’ l’amico si curasse” ha dichiarato inoltre Don Gelmini. “Diceva di essere disponibile ad andare dappertutto pur di aiutarlo. Ho incontrato gli amici di Pantani quattro volte, l’ultima meno di una settimana fa. E li sentivo spesso per telefono. Volevano convincerlo a curarsi perche’ si erano resi conto che non solo si era staccato dalla realta’ sportiva, ma anche dalla vita reale”. ”Pantani – ha concluso – rifiutava di entrare in comunita’. In Italia avrebbe creato solo un gran clamore e lui non voleva. Temeva le chiacchiere e i giornali non lo avrebbero lasciato in pace. L’idea e’ stata allora di presentargli un’opportunita’ dove nessuno potesse vederlo e giudicarlo, lontano dai riflettori, all’estero. In Bolivia abbiamo una comunita’ di quattromila ettari, con centinaia di giovani e adolescenti che salviamo dalla fame e dalla droga. Marco poteva diventare il protagonista di attivita’ sportive, aveva tutte le carte in regola per ritornare ad essere un leader e ritrovare cosi’ l’energia e la voglia di vivere”.