Mondo

Coppa d’Africa, finale con tensioni

Tunisia e Marocco si sfidano oggi per il titolo. Ma per tutta la notte a Tunisi è stata disperata caccia ai biglietti, con scontri nelle piazze. Dove sono finiti e a chi sono stati venduti?

di Joshua Massarenti

TUNISI – Tutti lo cercano, ma nessuno lo trova. A poche ore dalla finalissima tra Tunisia e Marocco, il popolo tunisino sta letteralmente entrando in ebollizione. E non solo per vedere le Aquile di Cartagine conquistare la coppa d’Africa. Da oltre tre giorni, decine di migliaia di persone, provenienti dai quattro angoli del paese, continuano ad invadere le strade di Tunisi alla ricerca disperata di un biglietto che vale una vita. Ma di biglietto, nelle ultime 72 ore, non se ne è visto l’ombra. O quasi. Eppure, gli organizzatori della Coppa d’Africa 2004 avevano assicurato la loro vendita da giovedi’ mattina. Alla radio, gli speaker annunciano senza sosta uno stadio strapieno, mentre nei bar circola voce che i biglietti non sono mai stati messi in vendita. Intanto, fino a tarda notte, la gente continuava ad ammassarsi presso i punti di vendita disseminati nella capitale, alcuni dei quali totalmente improvvisati. C’è chi ha passato notte intere in un sacco a pelo, chi invece ha fatto 800 km in auto per presentarsi alle tre di stamane presso biglietterie ormai presideute dalle forze dell’ordine. Ma la presenza della polizia non basta più a contenere l’ira dei tifosi più inferociti. Per tutta la giornata di ieri, scontri violenti si sono verificati nelle piazze più affolate della capitale facendo lievi feriti. Il tutto, sotto lo sguardo indifferente dei bagarini, già all’opera nel rivendere a prezzi esorbitanti biglietti acquisiti chissà dove e da chi. In queste ore, circolano biglietti da 10 dinari (circa 6 euro) venduti a 120-150 dinari (80-90 euro). Tariffe improponibili per cittadini tunisini che in media guadagnano 375 dinari al mese. Non c’è che dire, il mercato nero la sta facendo da padrone. Più che un problema, uno scandalo che sta mettendo in serio imbarazzo un comitato organizzativo della coppa d’Africa accusato di aver canalizzato da giorni la vendita dei biglietti ad una tifoseria di élite e vicina al potere. Lo scopo: evitare allo stadio 7 novembre di Radès i (lievi) disordini provocati nelle partite precedenti da supporter appartenenti ai ceti più popolari. Con il rischio di compromettere una festa che doveva proprio essere popolare.


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