Famiglia

Uranio impoverito: a Valery Melis è stato negato l’indennizzo

"Non è stata ancora accertata la correlazione tra la patologia tumorale e la presunta contaminazione da uranio impoverito" ha detto il sottosegretario Guidi alla Camera

di Benedetta Verrini

Il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Guidi ieri ha ricostruito in commissione Affari Sociali della Camera la vicenda di Valery Melis, il giovane militare morto di leucemia dopo che aveva partecipato a missioni nei Balcani. La risposta era stata sollecitata da un’interrogazione (n. 5-02854) dell’on. Massidda, che chiedeva notizie sull’assistenza sanitaria fornita al militare. L’aspetto più disarmante e drammatico della risposta fornita dal sottosegretario (che evidenziamo nello stenografico parlamentare), è che nonostante Melis avesse presentato, a fine 2000, istanza per il riconoscimento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, utile per la concessione dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata ordinaria, il Ministero dell’economia non fornì mai il parere necessario a liberare questo sostegno economico, “poiché non è stata ancora accertata la correlazione tra la patologia tumorale e la presunta contaminazione da uranio impoverito”. Parte dello stenografico della seduta di giovedì 12 febbraio- XII Commissione, Camera dei deputati Risponde il sottosegretario Antonio Guidi: Apprezziamo moltissimo l’nterrogazione puntuale dell’On.le Massidda, precisando che alla stessa rispondiamo sulla base degli elementi forniti dal Ministero della Difesa. Valery Melis, arruolato il 10 ottobre 1996, dopo il periodo di formazione è stato trasferito all’8o Reggimento bersaglieri della Brigata «Garibaldi» (Caserta) nell’aprile 1997. Ha svolto alcune missioni fuori Teatro, quali l’Operazione ALBA (Albania) nel giugno-luglio 1997 per la durata di giorni 30 con l’8o Reggimento bersaglieri e l’operazione JOINT GUARANTOR (Macedonia) nel marzo-giugno 1999, durante la quale è stato impiegato in fureria. Al rientro in Patria è transitato nel Servizio Permanente ed è stato trasferito nell’ottobre 1999 al 2o Reggimento alpini «Cuneo» della Brigata «Taurinense». All’insorgere della malattia, è transitato in Forza Assente al Distretto Militare di Cagliari dal 30 novembre 1999. Dal punto di vista dell’assistenza fornita al militare, si precisa che è stato corrisposto continuativamente il normale stipendio e la concessione di un primo sussidio in data 7 giugno 2001, ed un secondo in data 18 aprile 2003. Il militare, in data 13 novembre 2000, ha presentato istanza per il riconoscimento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, utile per la concessione dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata ordinaria. Il provvedimento, in trattazione dall’11 luglio 2002, è subordinato al parere del Comitato di verifica del Ministero dell’Economia e delle finanze. Purtroppo, il Comitato non si è ancora espresso, poiché non è stata ancora accertata la correlazione tra la patologia tumorale e la presunta contaminazione da uranio impoverito. Ai sensi di disposizioni di legge (legge n. 27 del 2001 e legge n. 339 del 2001) è stato possibile, trattandosi di personale che ha prestato servizio in missioni internazionali di pace contraendo infermità, trattenere in servizio il militare fino alla definizione della pratica medico-legale con erogazione dell’intero trattamento economico. Il Distretto Militare di Cagliari e il Comando Regione Sardegna hanno mantenuto sempre contatti tecnico istituzionali con la famiglia del militare alla quale si intende continuare a fornire sostegno con tutti gli strumenti disponibili. Per quanto attiene questo Ministero, ci stiamo impegnando in rete con gli istituti scientifici nazionali ed internazionali per definire al più presto l’epidemiologia e il nesso di causalità che anche Lei prefigura nell’interrogazione. Ci siamo, inoltre, resi parte attiva per accelerare al massimo le azioni degli altri Ministeri competenti.


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