Cultura

Sciopero della fame per la Cecenia

L'iniziativa del Partito radicale transnazionale ha coinvolto oltre 100 attivisti di tutta Europa

di Stefano Arduini

Da quasi un mese, esattamente dal 18 gennaio scorso, Olivier Dupuis e’ in sciopero della fame perche’ ”la questione della Cecenia venga finalmente affrontata, dal punto di vista politico e umanitario, dalle massime istituzioni dell’Unione europea e degli Stati membri con, soprattutto, la presa d’atto dell’esistenza del Piano di Pace del governo ceceno del presidente Maskhadov che propone un’amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite in Cecenia, con il disarmo di tutte le forze della resistenza cecena e il ritiro dell’insieme delle forze militari e civili russe”. Insieme a Dupuis, oltre 100 persone di vari Stati europei hanno aderito al digiuno collettivo promosso dal Partito radicale transnazionale, dal 20 al 23 febbraio, nei tre giorni che precedono la giornata di commemorazione della deportazione dei ceceni del 1944. Il 23 febbraio prossimo, infatti, si terranno delle manifestazioni in diverse capitali europee in occasione del 60° anniversario della deportazione del popolo ceceno, durante la quale un terzo della popolazione cecena di allora mori’ di fame, di freddo, di malattia.


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