Formazione

Giornata per la libertà di stampa: il messaggio di Kofi Annan

Pubblichiamo il discorso che il segretario generale delle Nazioni Unite pronuncerà il 3 maggio, Giornata mondiale per la libertà du stampa nel mondo

di Gabriella Meroni

«La libertà di stampa è uno dei pilastri della democrazia, essa stessa indispensabile per ogni sviluppo socio-economico durevole. Questo principio è sempre più compreso e ammesso da quel 3 Maggio 1991 quando, dieci anni or sono, alcuni giornalisti africani si sono riuniti nella capitale della Namibia, Windhoek, per un seminario regionale sulla promozione di media liberi e pluralisti. La dichiarazione di Windhoek che essi firmarono, fu la prima manifestazione di una serie di impegni, presi regione per regione, a difendere il diritto che appartiene ad ogni uomo, ovunque nel mondo, di esprimere liberamente le sue opinioni e di avere accesso ad una diversità di fonti di informazioni indipendenti. Dal 1991, la stampa è divenuta più indipendente e pluralista in numerosi paesi. Le onde sono state liberalizzate. I giornalisti ed altri lavoratori dei media ne hanno guadagnato in professionalità. E, grazie ad internet, sempre più persone dispongono ormai di un accesso diretto ai mezzi di comunicazione di massa. Questi cambiamenti hanno contribuito all?instaurazione ed al rafforzamento della democrazia in numerosi paesi, permettendo ai cittadini di farsi capire e, già per questo, di partecipare all?assunzione delle decisioni che determinano la loro vita e l?avvenire del loro paese. Ma la libertà di espressione è sempre fragile e non è mai definitivamente acquisita. In molte regioni del mondo oggi essa è minacciata da interessi politici, economici, finanziari, militari, religiosi, o addirittura criminali. I giornalisti il cui lavoro attenta a questi interessi non sono al riparo dalle intimidazioni, dagli atti di violenza, dall?esilio, dalla prigione, quando essi non rischiano di essere giustiziati, se non puramente e semplicemente assassinati. Parallelamente numerosi gruppi etnici e religiosi ? generalmente minoritari ? si vedono privati dell?accesso ai media che permetterebbe di fornire la loro opinione o di esprimere la loro identità. L?esperienza insegna che anche i regimi più odiosi possono guadagnarsi un appoggio popolare se giungono ad imbavagliare i media o a manipolarli per suscitare la paura e l?odio nella gente. I media liberi, indipendenti e pluralisti, hanno un ruolo indispensabile da giocare per estirpare il razzismo e la xenofobia. Noi speriamo che la Conferenza Mondiale contro il razzismo, la xenofobia, la discriminazione razziale e l?intolleranza ad essa associata, che deve svolgersi quest?anno, permetterà di trovare i mezzi per rafforzare i media liberi ovunque nel mondo e che essa ricorderà ai professionisti dei media il loro ruolo capitale nell?educazione del pubblico e nella promozione della pace e del mutuo rispetto tra i popoli. In questa giornata mondiale della libertà di stampa 2001, noi esortiamo i decisori di ogni livello a fare tutto ciò che è in loro potere per vegliare affinché i giornalisti possano compiere il loro lavoro senza intralci né timori perché ovunque nel mondo i popoli possano profittare della libera circolazione delle idee. Noi domandiamo insistentemente ai giornalisti di osservare le regole della loro professione al più elevato livello, di rifiutare di prestare i loro talenti ai mercanti di odio e di rispettare in ogni circostanza il principio di imparzialità. E domandiamo insistentemente alla comunità internazionale nel suo insieme di difendere e proteggere questo diritto fondamentale della persona umana ? il diritto di ricevere e di comunicare l?informazione, lungi da ogni censura, quale che sia il supporto e al di là delle frontiere».


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