Welfare

NordCorea: armi chimiche contro i detenuti politici

Lo dimostra un video di un'associazione umanitaria sucoreana

di Redazione

Militanti di un’organizzazione umanitaria sudcoreana che aiuta i rifugiati nordcoreani hanno mostrato oggi in una conferenza stampa un documento attribuito alla polizia segreta del regime comunista di Pyongyang che proverebbe l’uso di armi chimiche contro i detenuti politici nei campi di concentramento. Il documento reso pubblico, con data del 13 febbraio 2002 e a firma di tale Kim Song Han, reca l’ordine di trasferimento del prigioniero politico Choi Mun Pyo e recita: ”Quest’uomo dev’essere sottoposto a test sull’organismo umano vivente di armi chimiche al gas liquefatto ed e’ stato consegnato alla polizia segreta”. L’Ong sudcoreana ‘Coalizione civica per i diritti umani dei rapiti e dei rifugiati nordcoreani’ (CHNK), ha precisato che il documento, insieme ad altri due che si trovano ora a Londra e a Tokyo, e’ stato ottenuto da tre nordcoreani rifugiatisi clandestinamente in Cina. Il segretario generale della ‘CHNK’ Do Hee Young ha ammesso che la sua organizzazione non e’ stata in grado di provare l’autenticita’ del documento. ”Ma l’abbiamo reso comunque pubblico – ha precisato – per tenere viva l’attenzione sul tragico problema dei diritti umani in Corea del Nord”. Interpellato in proposito il ministro dell’unificazione nazionale sudcoreano Jeong Se Hyun si e’ mostrato molto prudente. ”A volte – ha affermato – i rifugiati nordcoreaani indulgono in dichiarazioni sensazionalistiche. Non sappiamo se il documento sia credibile”. Una prima accusa sull’ impiego come cavie dei prigionieri politici in Corea del nord e’ arrivata la settimana scorsa dalla Bbc, che in suo reportage ha riferito la testimonianza di un rifugiato, ex capo di un campo di concentramento, sull’uso sistematico di armi chimiche in camere a gas contro i prigionieri politici”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA