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Applicate ai Cral e circoli aziendali le norme fiscali degli enti non profit

L'associazione in questione non ha finalità di lucro ma una natura natural-creativa.

di Salvatore Pettinato

Sono presidente di un circolo ricreativo aziendale di un Comune; vorrei avere informazioni circa la normativa che regola la gestione di un Cral. Possiamo vendere caffè fatto in casa quando facciamo manifestazioni di raccolta fondi? L?art. 11 della l. 300/1970 prevede la possibilità che vengano promosse nelle aziende attività culturali, ricreative e assistenziali gestite da organismi formati da rappresentanti dei lavoratori. La forma giuridica di solito scelta per la formazione di un circolo di questo tipo è quella dell?associazione, la quale prende il nome di Cral e permette ai lavoratori interessati di associarsi alla stessa. L?associazione in questione non ha finalità di lucro ma ha uno scopo ideale e di natura cultural-ricreativa. A tale forma associativa sono applicabili, da un punto di vista fiscale, tutte le norme inerenti gli enti non profit (i ?nuovi? artt. 143/150 Tuir) tra cui c?è sicuramente la disposizione che permette di non far concorrere al reddito i proventi delle cessioni occasionali di beni di modico valore in occasione di campagne di sensibilizzazione.


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