Mondo

SCO: L’open source è antipatriottica

Per sostenere la campagna, l'azienda sta tentando di richiamare l'attenzione dei membri del parlamento statunitense

di Riccardo Bagnato

Da mesi l?azienda Sco afferma che Ibm ha copiato senza autorizzazione porzioni del codice di Unix System V, lo stesso su cui si basa il sistema operativo Aix di Ibm, inserendolo poi nel sistema operativo Linux: così facendo Big Blue si sarebbe macchiata del reato di violazione di contratto, furto di segreti industriali e concorrenza sleale.

Il braccio di ferro dura in realtà da mesi, in posta sembra esserci il futuro di Linux (o il futuro del software proprietario, dipendentemente dai punti di vista). Inoltre Sco, non contenta di aver portato in tribunale il gigante Ibm, intende fare lo stesso con Novell (che proprio recentemente ha sottoscritto un accordo con la stessa Ibm per l?acquisto di Suse Linux, cfr. Ecco il fantamercato.it. I protagonisti? Novell, Ibm e Linux). Ma non basta.

Per sostenere la propria campagna, Sco Group sta quindi tentando di richiamare l?attenzione dei membri del parlamento americano. A rivelarlo è l?Open source and industry alliance, che sul proprio sito ha pubblicato la copia di una lettera, datata 8 gennaio 2004, (www.osaia.org), spedita da Darl McBride, presidente e ceo di Sco, al Congresso degli Stati Uniti. In cui McBride informa i parlamentari del fatto che il software open source rappresenta un?impellente minaccia per l?economia e la competitività degli Usa. E questo perché, secondo lui, 1) il software open source può facilmente farsi vettore di codice proprietario rubato che viene rivenduto all?interno di prodotti a basso costo o a costo zero; 2) la diffusione di Linux, in tutto il mondo, sta avvenendo a scapito di sistemi operativi made in Usa come Unix e Windows; 3) la disponibilità delle tecnologie Unix all?interno di Linux possono accrescere le potenzialità belliche dei Paesi stranieri non alleati.
Lettera cui ha risposto prontamente OSAIA, ma che a ben guardarci… suona familiare: anche a voi, come a molti, dà quella strana sensazione di già sentito? No? Provate allora a cliccare qui: Bush in 30 Seconds

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