Cultura

Imprese: in Italia quelle etniche fanno boom

Le 139.380 ditte individuali di cittadini extracomunitari nei primi nove mesi del 2003 sono ormai più del 4% del totale. E crescono a un ritmo vertiginoso

di Gabriella Meroni

Senza il contributo degli immigrati provenienti da paesi al di fuori dell’ Unione Europea, il tasso di crescita delle imprese individuali italiane non sarebbe positivo. Le 139.380 ditte individuali di cittadini extracomunitari nei primi nove mesi del 2003, secondo uno studio della Camera di Commercio di Milano, hanno raggiunto il 4,1% del totale, e sono cresciute, rispetto ai primi mesi del 2002, del 16,3% a fronte del +0,2% del totale delle imprese italiane. Una realta’ significativa, quella delle imprese etniche, anche dal punto di vista dell’offerta di lavoro: tra titolari e collaboratori, infatti, l’impresa gestita da stranieri offre lavoro a 230 mila persone nel nostro Paese, tra cui 30 mila cittadini italiani. Molto variegato il panorama dei paesi di provenienza di questi imprenditori, con al primo posto il Marocco (17%), seguito dalla Cina (10,9%), dal Senegal (7%), dall’Albania (6%) e dalla Romania, che insieme a Tunisia e agli altri Paesi slavi incide per il 4%. Piu’ vivace fra tutte la crescita della comunita’ albanese, con 2.389 nuove imprese all’attivo (+36,6%), e di quella romena (+35,4% con 1.566 nuove imprese), mentre le ditte pachistane sono aumentate del 31,9% con 518 nuove attivita’. Alla provenienza geografica, poi, corrisponde un preciso campo di specializzazione, che va da quello manifatturiero (13,5% del totale), della ristorazione e dell’ospitalita’ (3,2%), prevalenti tra i cinesi, alle costruzioni (23% del totale) che vanno per la maggiore tra albanesi ed egiziani, mentre i marocchini sono piu’ inclini al commercio (42,8% del totale). Tra le regioni con maggiore presenza di imprese gestite da immigrati c’e’ la Lombardia, dove risiede il 17,7% del totale delle imprese extracomunitarie, seguita dalla Toscana (10,5%) e dall’Emilia Romagna (9,3%). Il Lazio (+20,1%) guida pero’ il tasso di crescita, davanti all’Emilia Romagna (+19,7%) e alla Lombardia (+19,3%). A Milano, secondo uno studio della Camera di Commercio pubblicato nel volume ‘Immigrati Imprenditori’, su un campione di 15 imprese edili egiziane, 8 hanno una vita media compresa tra 5 e 10 anni, mentre 7 hanno superato i 10. ”Sono un elettricista – racconta un imprenditore – e faccio lavori che riguardano la parte elettrica, sia nella costruzione di edifici, sia nelle ristrutturazioni, a volte mi capita di prendere lavori per i quali faccio lavorare artigiani, imbianchini e muratori”. Allo stesso modo un collega che esegue ”manutenzione di palazzi”, conta tra i propri ”dipendenti e collaboratori” persone che ”si occupano di muratura, imbiancatura, idraulica”. Cosi’, sempre tra le 15 imprese edili egiziane, 5 hanno un solo dipendente, altrettante ne hanno piu’ di 2 e meno di 5, 4 ne hanno da 6 a 10 e una sola supera i 10 dipendenti. Di queste imprese 7 ricorrono solo a collaboratori di nazionalita’ egiziana, 5 fanno riferimento piu’ in generale a stranieri e 3 si servono anche di italiani. Per il reclutamento 8 ditte si affidano a gente del mestiere, 4 al passaparola tra amici e conoscenti mentre 3 si affidano a una parrocchia.


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