Famiglia

Bullismo: progetto europeo parte da Trento

Il Consiglio d’Europa perpara un libro bianco e ha selezionato per l’Italia il progetto portato avanti dal Consorzio di cooperative sociali trentino Consolida

di Redazione

Il bullismo è al centro dei lavori di un team di esperti selezionati dal Consiglio d?Europa per portare a termine un ambizioso progetto per la lotta e la prevenzione della violenza tra i giovani nelle sue diverse forme e manifestazioni. Aumenta infatti la preoccupazione per la crescente diffusione di fenomeni come atti vandalici e aggressioni, ma anche abuso di alcool e altre sostanze stupefacenti all?interno della scuola, della famiglia e, più in generale, della società. Ebbene, il Consiglio d?Europa ha selezionato per l?Italia il progetto portato avanti dal Consorzio di cooperative sociali trentino Consolida, che ha così potuto esportare la sua esperienza sul campo in questo settore. ?E? stata scelta la realtà trentina ? ha spiegato Pietro Scarpa, vicepresidente di Consolida e responsabile dell?area Infanzia e Adolescenza ? per capire cosa riesce a realizzare per far fronte al problema della violenza una società benestante, dove esistono strutture pubbliche, private e sociali ben avviate. Il progetto messo in piedi da Consolida è partito proprio da qui, ovvero dall?integrazione e messa in rete delle strutture esistenti?. Il progetto sul bullismo è culminato anche in una mostra interattiva, ospitata a Trento per 40 giorni, nella quale si sono ?formati? circa 6.000 bambini e 220 tra insegnanti e operatori. ?In realtà – afferma Scarpa – la selezione premia un?esperienza ben più complessa e articolata che le cooperative sociali e il consorzio hanno maturato in campo giovanile realizzando una molteplicità di servizi che spaziano dai centri diurni agli appartamenti protetti, dagli interventi domiciliari all?educativa di strada?. In Trentino i fenomeni di bullismo, inteso come prepotenza continuata che logora nel tempo, interessano un bambino su tre, coinvolto come bullo o come vittima. O almeno questo il dato riportato oggi dallo psicologo Oliviero Facchinetti, autore insieme a Manuela Lavelli e Ute Pancher dell?unica ricerca esistente in provincia sull?argomento (ha coinvolto 1.696 alunni delle scuole elementari e medie inferiori). ?Il nostro lavoro ? ha proseguito lo psicologo ? ha rilevato che non ci sono differenze tra la città e le valli, così come tra le grandi scuole e quelle più piccole?. Né che ci sia una correlazione diretta tra prepotenti o vittime con alcune devianze maturate da adulti (nonnismo, depressione ecc.), almeno che il fatto di bullismo non si verifichi proprio in adolescenza, tra i 14 e i 15 anni. ?In questi casi ? spiega Facchinetti ? il prepotente ha tre volte di possibilità in più di avere prima o poi problemi con la giustizia?. E la vittima con la depressione. L?obiettivo finale del progetto del Consiglio d?Europa è la stesura di un Libro Bianco ?Responses to everyday violence in a democratic society? che conterrà, come ha spiegato Lauri Sivonen, responsabile del progetto, raccomandazioni politiche, linee guida generali, esempi pratici e modalità di intervento concrete suggerite ai governi nazionali. Si tratta insomma del manuale che sarà consegnato a tutti i Paesi d?Europa per essere utilizzato come vademecum per la futura assegnazione di fondi strutturali in materia. Il gruppo di lavoro è costituito da due membri del Consiglio d?Europa ? che ha tra i suoi impegni prioritari quello di dare applicazione e di salvaguardare i principi sanciti dalla Convenzione Europea dei diritti dell?uomo – e dai rappresentanti di otto organizzazioni dei diversi Paesi membri che negli ultimi anni si sono impegnate a combattere le diverse forme di disagio e violenza. L?idea che ha portato alla costituzione di questo team è quella di riunire esperti che possono scambiare esperienze, capacità e competenze e identificare strumenti efficaci da estendere a tutta l?Europa. Oltre al progetto italiano di Consolida. sono stati scelti il Programma Escolhas per il Portogallo; il Centro di supporto per le giovani vittime del crimine per la Svezia; la Piattaforma contro la Violenza nella famiglia per l?Austria; il Centro Porta Aperta per la Bulgaria; le Attività Educative per la Croazia; la Prevenzione della Violenza per la Germania e le Strategie di sicurezza locale e prevenzione del crimine per la Slovenia.


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