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Focsiv: no ai paradisi fiscali

"Ci volevano 800mila risparmiatori" dichiara il direttore Sergio Marelli, "per far capire che la deregulation dei mercati crea problemi anche alle economie cosiddette stabili

di Francesco Maggio

I clamorosi crack finanziari come quelli di Cirio e Parmalat impongono urgentemente alle istituzioni italiane, e più in generale alla comunità internazionale, l?adozione di meccanismi di controllo finanziario efficaci e trasparenti. Su tale urgenza torna a ribattere Volontari nel mondo ? FOCSIV (la Federazione Italiana di 57 Organismi Cristiani di Volontariato Internazionale), che da anni propone soluzioni ragionevoli e percorribili per evitare disastri finanziari di questa natura. ?Ci volevano 800.000 risparmiatori italiani sul lastrico ? commenta Sergio Marelli, Direttore Generale di Volontari nel mondo ? FOCSIV – per far capire che la deregulation del mercato finanziario, l?esistenza di paradisi fiscali e l?assenza di un?adeguata armonizzazione dei sistemi fiscali internazionali non è solo un problema che incide sulle economie già fragili dei Paesi in via di sviluppo, ma può avere pesanti ripercussioni anche sulle nostre economie cosiddette stabili e sviluppate?. ?Casi come quello della Parmalat ? continua Marelli ? si potevano tranquillamente prevenire se si fosse recepito quello che andiamo proponendo da tempo?. Da alcuni anni a questa parte, infatti, la FOCSIV – insieme con molte altre associazioni della società civile e con la Chiesa cattolica ? si batte su tre fronti legati al mondo della finanza: sulla questione del debito, per il quale propone un meccanismo di arbitrariato indipendente e trasparente a livello internazionale; sulla lotta ai paradisi fiscali, ovvero a quegli Stati che fondano le loro economie su traffici illeciti, sul riciclaggio di denaro sporco e su un sistema defiscalizzato al di fuori di ogni controllo; e infine sull?adozione della cosiddetta Tobin Tax, ovvero un sistema di prelievo fiscale sulle transazioni finanziarie a breve periodo e di tipo speculativo. Quest?ultimo provvedimento, su cui la FOCSIV si è impegnata a lungo attraverso la Campagna lanciata nel 2000 dal titolo ?Una Tassa per lo Sviluppo?, permetterebbe di raccogliere ulteriori risorse per lo sviluppo nei Paesi del Sud del mondo, così come per la spesa sociale in Italia, e consentirebbe soprattutto di monitorare e regolamentare l?unico settore all?interno di tutte le transazioni internazionali – quello delle speculazioni finanziarie – svincolato da qualunque sistema di controllo da parte delle autorità. A tal proposito, Volontari nel mondo ? FOCSIV concorda a pieno con le dichiarazioni rilasciate recentemente dal cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, che ha parlato di ?finanza avulsa che, rendendosi autonoma dall?economia produttiva, si è resa autonoma anche dalla morale?. In alternativa alla Tobin Tax, il Governo ha recentemente proposto la Detax (lo sconto dell?1% a chi faccia acquisti presso qualsiasi esercizio commerciale da devolvere a iniziative di solidarietà), ?che non può e non deve essere presentata come un?alternativa alla fiscalizzazione delle transazioni finanziarie?, ribadisce Marelli. ?Si tratta di uno strumento – precisa il direttore della FOCSIV – che potrebbe essere interessante, ma che non va a incidere sulle cause strutturali dei danni causati dalla speculazione finanziaria ?. ?Oltretutto ? conclude Marelli ? si tratta di un meccanismo a dir poco complicatissimo, che potrebbe essere sostituito dalla nostra semplice proposta di innalzare l?attuale detraibilità delle donazioni a favore delle Onlus o delle Ong dal 2 al 10 per cento?. E proprio di ?Finanza internazionale e di agire morale? si parlerà domani pomeriggio presso l?Aula Minor Angelicum della Pontificia Università di Roma, durante un incontro nel quale verrà presentato il documento della Conferenza Episcopale Italiana sulla finanza etica. Il testo è stato approntato dall?Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della CEI, con il contributo del gruppo di lavoro Etica & Finanza a cui ha preso parte anche la FOCSIV.


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