Welfare

Carcere: in Emilia Romagna un´intesa per la giustizia minorile

E' stata siglata il 27 gennaio tra la Regione e il “Centro per la Giustizia Minorile Emilia-Romagna e Marche”

di Benedetta Verrini

Un accordo tra Regione e Giustizia minorile per garantire percorsi di recupero dei giovanissimi con problemi giudiziari. Il 27 gennaio è stato approvato un Protocollo operativo tra la Regione Emilia-Romagna e il ?Centro per la Giustizia Minorile Emilia-Romagna e Marche?, siglato tra l?assessore regionale Gianluca Borghi e il dirigente del Centro, Antonio Pappalardo, alla presenza del capo dipartimento Giustizia minorile Rosario Priore. Nel 2002 i minori presi in carico dal Servizio sociale minorenni, tra quelli segnalati dall?Autorità giudiziaria, sono stati 342, di cui 161 per misure cautelari (prescrizioni, permanenza in casa, collocamento in comunità, custodia cautelare). Con il Protocollo operativo, che riguarda la materia dei minori imputati di reato, si intendono perseguire alcuni obiettivi di particolare rilevanza: si promuoverà la ?territorializzazione? degli interventi di protezione e recupero a favore dei ragazzi provenienti dal circuito penale. Ciò significa coinvolgere i servizi territoriali, non solo dell?area bolognese ma di tutta la Regione, nella costruzione, assieme ai servizi della Giustizia minorile, di un comune percorso integrato di recupero e di reinserimento sociale di ciascun ragazzo, che assicuri continuità agli interventi svolti dalle diverse Amministrazioni. Il Protocollo prevede lo sviluppo delle attività formative ed educative all?interno dell?Istituto penale ?Siciliani? di via del Pratello a Bologna, estendendo ai minori in fase di dimissioni la possibilità di completare il percorso degli studi e della formazione iniziato all?interno. La Regione ed il Centro per la Giustizia Minorile intendono consolidare la sperimentazione della mediazione penale: questo strumento, ormai ampiamente utilizzato in diverse realtà nazionali, offre diverse importanti opportunità. La mediazione conferisce un ruolo attivo alla parte lesa, consente al minore imputato di reato di responsabilizzarsi, anche mediante la riparazione del danno causato, e può consentire o comunque agevolare l?accesso di questi al collocamento in comunità, alla permanenza a casa, alla messa alla prova e alle misure alternative e/o sostitutive alla detenzione. ?Noi ? ha affermato l?assessore alle Politiche sociali della Regione, Gianluca Borghi ? vogliamo fare in modo che tutti i servizi sociali dell?Emilia-Romagna siano ancor più coinvolti nel prendersi carico dei ragazzi imputati di reato, di coloro per cui sia necessario individuare strade alternative alla redenzione in un carcere minorile. Queste alternative ci sono, vanno rafforzate e per fare ciò il lavoro comune tra i servizi sociali dei Comuni e la Giustizia minorile dovrà produrre significativi avanzamenti. ?L?intesa di oggi ? continua Borghi – discende da una nostra convinzione: tutto quel che è possibile fare per sostenere percorsi di mediazione, di accoglienza, di inserimento sociale rappresenta un dovere per le istituzioni pubbliche. Allora oltre alla territorializzazione sosteniamo la formazione comune tra gli addetti alla Giustizia minorile e gli operatori dei servizi dei nostri Comuni, incentiviamo la presenza del volontariato all?interno dei circuiti penali minorili. Inoltre, vogliamo fare in modo che i Comuni abbiano disponibilità di risorse per mettere in atto queste politiche: in tal senso il Piano sociale dell?Emilia-Romagna entro breve verrà presentato al Consiglio regionale?.


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