Cultura

Handicap: sta per nascere Osservatorio del Welfare

Con l'obiettivo di «mettere in comune le esperienze fatte dalle associazioni e di aggiornare la legislazione sulla materia»

di Gabriella Meroni

Nascerà a Milano entro sette-dieci giorni un osservatorio nazionale sulle migliori esperienze a livello locale per gli interventi a sostegno dei disabili. Lo ha annunciato il ministro del Welfare, Roberto Maroni, che ha partecipato all’università Cattolica alla presentazione di un documento di un gruppo di associazioni impegnate nel sostegno ai portatori di handicap. L’osservatorio, che avrà sede a Milano, avrà l’obiettivo, ha detto il ministro, “di mettere in comune le esperienze fatte dalle associazioni, di aggiornare la legislazione sulla materia e consentire la soluzione anticipata di eventuali conflitti istituzionali”. Il documento presentato oggi è stato proposto dalla fondazione Don Carlo Gnocchi, dalla fondazione Istituto Sacra Famiglia, dall’associazione La Nostra Famiglia, da Oltre Noi la Vita, da Abc Lombardia, dall’Aias e dall’Anmic. “Si tratta di un’ottima proposta – ha rilevato il ministro – che noi accogliamo immediatamente e renderemo operativa in sette-dieci giorni. Non si fa mai abbastanza – ha aggiunto Maroni – quando si interviene in settori come questo, e ogni occasione è utile per aggiornare l’ intervento di sostegno delle istituzioni e dello Stato. Possiamo ancora migliorare le leggi – ha continuato Maroni – ma è più importante lavorare per la loro concreta applicazione”. Il ministro ha rilevato come con la riforma del Titolo V della Costituzione e il trasferimento della materia in via esclusiva alle regioni, si può creare “un rischio di conflitto istituzionale che può bloccare gli interventi”. A questo proposito Maroni ha ricordato un bando del ministero del Welfare per il cofinanziamento di progetti locali di province, comuni e associazioni, al quale sono giunte centinaia di adesioni, che è stato oggetto di ricorso al Tar da parte di alcune Regioni “che hanno ritenuto lesa la loro potestà normativa. Occorre stabilire un metodo di lavoro – ha sottolineato – per impiegare risorse che ci sono e trovarne di nuove. Nel caso del bando del ministero noi abbiamo dimostrato che al posto dell’ intervento dell’alto si può sostenere lo sforzo di chi opera direttamente assegnandoli la responsabilità per la realizzazione dei progetti. Con il conflitto istituzionale aperto dalle Regioni – ha concluso Maroni – , questi obiettivi rischiano di essere danneggiati”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA