Formazione

Uganda: brucia campo sfollati. L’allarme dell’Avsi

La testimonianza di Davide Naggi, fisioterapista, dal 2001 a Gulu per Avsi come responsabile del centro ortopedico per le vittime delle mine dell’Ospedale governativo di Gulu

di Paolo Manzo

Un terribile incendio che da domenica mattina sembra non volersi spegnere nel campo sfollati di Gulu, in Uganda, che conta 60mila persone. Centinaia di capanne in fiamme. Oltre diecimila persone hanno perso la casa, la loro capanna. Già fragile per natura. Le cause sono ancora incerte. Questa testimonianza ci arriva direttamente qui in Italia da Davide Naggi, italiano, fisioterapista, dal 2001 a Gulu per AVSI come responsabile del ?Gulu orthopeadic workshop?, il centro ortopedico per le vittime delle mine dell?Ospedale governativo di Gulu. Dal 1998 a maggio 2003, il Centro ha ospitato e curato più di 600 amputati. L?incendio è iniziato parallelamente ad una operazione militare svoltasi all’interno del campo, mirata a scovare dei collaboratori dei ribelli. Difficile capire le vere origini del disastro. Negli ultimi due anni, lo stesso campo per gli sfollati è già bruciato quattro volte. L?ultima, lo scorso agosto, ha visto andare in fiamme più di mille capanne. In questi giorni AVSI ha giocato un ruolo importante a Gulu, in Uganda, nella mobilizzazione delle altre organizzazioni non governative per aiutare le persone coinvolte. Per quanto riguarda immediate distribuzioni, pur avendo la capacita’ di intervenire, AVSI ha lasciato spazio a chi in Gulu di distribuzioni ne ha fatte già molte (Uganda Red Cross in testa a tutti). AVSI si è invece impegnata in una valutazione della situazione da un punto di vista sanitario. L?incendio non ha registrato molti feriti, dato che la gente aveva il tempo di scappare mentre il vento spostava le fiamme da una capanna all’altra. Ma ci sono altri terribili nemici da combattere: la cenere e il fumo. Centinaia di bambini sono infatti ora costretti a vivere con mucchi di cenere che, giorno dopo giorno, potrebbero provocare dei problemi di irritazione agli occhi, alle vie respiratorie molto seri.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA