Famiglia

Bologna, dopo l’assassinio di Sarah Jay

Appello dell'Arci Ragazzi regionale alle istituzioni: un tavolo permanente per difendere i minori dagli abusi

di Redazione

“L’abuso sessuale e l’uccisione della piccola Sarah Jay ci hanno riempito di orrore e ci fanno toccare con mano tragedie che molti pensavano non potessero accadere. Superato il forte impatto emotivo, occorre prima riflettere, ma poi anche agire”. E l’Arci Ragazzi dell’Emilia Romagna si mobilita per non far dimenticare l’ennesima violazione dell’infanzia e costruire con le istituzioni un tavolo comune di lavoro. L’associazione ha infatti inviato una lettera a vari organismi nazionali e locali, dal ministero degli Affari sociali alla Commissione infanzia del Senato, dal sindaco di Bologna alla procura minorile della città, fino alla Corte Europea dei diritti umani. “Mancano linee d’intervento mirate e costruite attraverso metodologie di ricerca, di confronto a livello europeo e di effettiva collaborazione fra le diverse istituzioni”, scrive la presidente regionale di Arci Ragazzi, Serena Frascaroli. “Occorrono impegni legislativi, un coordinamento efficace e un’informazione costante fra Prefettura, Procura e organi di polizia per la prevenzione dei reati contro i minori; l’istituzione del Difensore civico per l’infanzia e del Garante dell’infanzia”, prosegue la lettera, che conclude con un invito: “E’ poi necessario avviare una seria e continua collaborazione tra istituzioni e mondo del Terzo settore. Se non sapremo attrezzarci in tempi brevi, rischiamo di dover tamponare emergenze, stigmatizzare violenze, teorizzare a livello sociologico sul mostro di turno, senza saper o poter difendere in modo adeguato i nostri bambini”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA