Famiglia

2003 anno europeo del disabile: le attese, le realizzazioni

CUNEO – Primo bilancio dell’anno del disabile.

di Chiara Vaccari

CUNEO ? Primo bilancio dell?anno del disabile. Nei locali del centro incontri della Provincia sabato mattina si è tenuto il convegno ?2003 anno europeo del disabile: le attese, le realizzazioni?. «Siamo in una Provincia dove c?è un grande spirito collaborativo: politici, istituzioni ed enti del terzo settore, si impegnano tutti, a seconda del proprio ambito, nella risoluzione dei problemi» ha così aperto l?incontro Giorgio Groppo, presidente del centro servizi per il volontariato Società Solidale, e moderatore. «A volte li chiamiamo diversamente abili ma preferisco il termine ?disabili?, e lottare contro le barriere architettoniche e culturali, con la consapevolezza che la disabilità è un problema ma anche una ricchezza», ha proseguito. Presenti anche le istituzioni: il presidente della provincia Giovanni Quaglia, l?assessore alle politiche sociali di Cuneo Erio Ambrosino, l?assessore provinciale alle politiche sociali Mario Riu, l?assessore provinciale alle politiche del lavoro Antonio Degiacomi, e il presidente della commissione lavoro del Senato Tomaso Zanoletti. Mons. Natalino Pescarlo, vescovo di Cuneo ha portato «un saluto che vuol dire comunione» con tutte le persone che si occupano di ?sociale?, e ha ricordato che «tutte le iniziative si possono vanificare se non si instaura un rapporto con chi è in difficoltà». Significative le due testimonianze di chi vive nel quotidiano la disabilità. La prima di Giovanni Sandri, cuneese di 33 anni, con patologia agli arti: «La cosa difficile è sentirsi cittadini uguali. Grazie alla volontà dei miei genitori ho vinto molte battaglie: 15 anni fa era molto difficile entrare in una scuola ?normale?! Poi, dal 1988 al 2000, ci siamo battuti per una occupazione non solo perché era un mio diritto ma anche perché era un mio dovere. Non mi sembrava opportuno entrare nel lavoro protetto perché potevo essere anche una forza attiva. Sono così stato assunto all?azienda ospedaliera di Cuneo come impiegato amministrativo. Oggi c?è il ?progetto della vita indipendente? sulla casa: il nostro non è egoismo ma desiderio che qualcuno possa sostituire in futuro, chi ci vuol bene. In Italia le leggi sui disabili sono recenti, ma bisogna concretizzarle per ogni individuo». Ha testimoniato anche il nostro concittadino Pierluigi Bollati del Consorzio Monviso Solidale, che si occupa di inserimenti lavorativi. «Con l?introduzione della legge 68/99 c? stata una rivoluzione: il sistema antecedente era più rigido, è stato legittimato l?inserimento mirato, la gestione dei collocamenti dei disabili è passata da ministeriale a provinciale. Noi ci occupiamo della formazione e della educazione: non è sufficiente trovare l?azienda ma occorre conoscere la storia e le aspettative. Se dovessi dare un consiglio alle famiglie, direi loro di indirizzare i figli verso quello che preferiscono, prolungare il percorso formativo e non avere fretta di entrare nel mondo del lavoro!». La rivoluzione normativa è stata poi evidenziata da Zanoletti «La legge 68 ha esteso le platee delle aziende, l?obbligo di assunzione parte ora dai 15 dipendenti; la graduatoria è unica, c?è un solo elenco in cui iscriversi; tutela e sanzioni sono stati ampliati, si dovrà poi mettere a frutto le possibilità previste dalle legge Biagi. Si deve superare l?intervento assistenziale affinché le imprese pensino al disabile non come a una perdita ma come ad una risorsa!».


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