Volontariato

Ma a noi Newton si concesse per 8 euro

Non è stato solo il grande ritrattista delle modelle e del jet set. Fernando Castillo racconta l’altra faccia di Helmut Newton.

di Carlotta Jesi

L?ultimo libro fotografico di Helmut Newton, sembra un insulto alla memoria del maestro del glamour che il 24 gennaio, a quasi 84 anni, è morto schiantandosi con la sua Cadillac contro un muro dell?hollywoodiano Sunset Boulevard. Prezzo di copertina: 8 euro per 80 foto, meno di un centesimo a scatto. E per di più devoluto in beneficenza: dell?organizzazione non profit Reporter senza frontiere e dei 133 giornalisti chiusi in prigione che essa difende ai quattro angoli del mondo. Che c?entra Helmut Newton for press freedom, 100mila copie vendute in meno di tre mesi, con il fotografo che amava il lusso al punto da trasformarlo in un oggetto della sua arte? “C?entra”, risponde Fernando Castillo, presidente dell?organizzazione Reporter senza frontiere che conta nove sedi nazionali e altrettante rappresentanze in tutto il mondo, “perché Helmut Newton era prima di tutto un grande provocatore. E la provocazione è parte integrante della libertà di stampa, che non significa solo poter esprimere le proprie idee, ma anche dar voce al dissenso, a idee e fatti considerati marginali”. Vita: Come è nata la vostra collaborazione con Newton? Fernando Castillo: Ogni anno realizziamo, con i grandi professionisti del settore, due libri fotografici per sostenere i reporter chiusi in carcere. Non so se avesse collaborato ad altri progetti solidali in passato, ma con noi è stato il primo. Nella sua vita avrà scattato più di un milione di foto, e a noi ne ha regalate 100. Credo che abbia accettato perché, oltre a essere una buona causa, i nostri libri sono un riconoscimento ai più grandi fotografi. Vita: Anche a quelli che non hanno mai dimostrato un particolare impegno sociale? Castillo: Per difendere la libertà di stampa non c?è bisogno di ritrarla. Crediamo che ogni grande fotografo, per il solo fatto di esercitare la sua professione, difenda la libertà di espressione. Gli scatti di Helmut Newton non parlavano direttamente di questa libertà, ma di sicuro difendevano il suo diritto di vivere e di raccontare ciò che voleva. E con il suo, quello di tutti gli altri. Vita: Le persecuzioni naziste costrinsero Newton, di origini ebraiche, a lasciare Berlino. Crede che questo l?abbia reso particolarmente sensibile alla vostra causa? Castillo: Può essere. Ogni suo scatto aveva un tocco giornalistico che rivelava attenzione e sensibilità per la libertà di stampa. Vita: Chi ha conosciuto bene Newton, sostiene che aveva uno stile di vita molto più semplice di quello che appare nelle sue foto. Centinaia di attrici e modelle ai suoi piedi e la stessa moglie da una vita. Voglia di trasmettere le angosce della vita oltre ai privilegi. Ha mostrato anche a voi questa sua faccia così diversa? Castillo: Gli scatti di moda, e quelli pubblicitari, erano solo una parte della sua produzione. Portava la macchina al collo in ogni momento della giornata. Ha fatto anche foto realiste, di città e di scene della vita quotidiana. Si parla più spesso dei suoi scatti di donne, molto sexy e provocanti, semplicemente perché sono quelli che l?hanno reso famoso. Alcuni dicevano che esagerava a mostrare questi nudi, ma non credo che il punto sia questo. Vita: E qual è il punto, allora? Castillo: Penso fosse solo un modo per per esercitare la sua libertà personale. Di vivere la vita come voleva viverla. E di provocare. Info: L?album di Newton è disponibile presso le librerie Fnac o presso Reporter senza frontiere: rsf@rsfitalia.org


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