Formazione

Pena di morte in pagina? I giornalisti dicono no

Agitazione nelle redazioni de Il resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno dopo che un titolo aveva inneggiato alla pena di morte per lo slavo che ha ucciso la piccola Sara a Bologna

di Gabriella Meroni

Il coordinamento dei comitati di redazione de ‘Il Resto del Carlino’, ‘La Nazione’ e ‘Il Giorno’, del gruppo Poligrafici Editoriale di Andrea Riffeser, hanno reso noto di aver proclamato lo stato di agitazione e, ”come primo segno di protesta, i giornalisti che contribuiscono alla fattura del ‘Quotidiano Nazionale’ ritireranno le loro firme”. La protesta – spiega un comunicato sindacale – e’ stata decisa in riferimento al titolo ”che campeggia oggi sulla prima pagina delle tre testate: ‘Pena di morte? Si’, si’, si”, a commento della vicenda della bambina uccisa a Bologna, al quale il coordinamento dei Cdr ”risponde con tre secchi ‘No!”. ”Il primo ‘no’ – rileva il comunicato sindacale – va a qualsiasi campagna incivile e forcaiola che, lontana dalla linea da sempre tenuta dai nostri giornali, inneggia a soluzioni giuridiche per fortuna estranee alla cultura del nostro Paese e di tutta l’ Europa. Il secondo ‘no’ va alla decisione dell’ editore di imporre una titolazione che, oltre ad essere moralmente inaccettabile, e’ anche giornalisticamente scorretta perche’ non rispettosa dei contenuti dei commenti e degli articoli sulla triste vicenda dell’ uccisione di Sarah. Il terzo ‘no’ va al comportamento delle direzioni delle testate, prima fra tutte quella del sinergico ‘Quotidiano Nazionale’, che hanno accettato passivamente la scelta dell’ editore, nonostante le reiterate proteste del corpo redazionale”.


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