Non profit

Indagine semiseria su tifo e non profit. Dove l’Inter stravince

Perché nel terzo settore ci sono tanti interisti? Forse la passione per... gli ultimi? Rispondono i tifosi famosi.

di Antonietta Nembri

Che quello degli interisti sia un popolo di volontari, gente solidale e attenta agli ultimi? Un quesito legittimo, anche perché a ben guardare nel Terzo settore i tifosi nerazzurri si incontrano facilmente. Le ironie sull?ex squadra di Massimo Moratti non ci interessano. E non ci interessa neppure la classifica di questa squadra che sembra faccia apposta a farsi del male. Ci preme capire se è vero che gli interisti nel mondo del sociale ci sono, e quanti sono. Se può essere scontato trovare interisti nelle fila dell?associazione I Bindun, che tra i fondatori ha ?lo zio? Beppe Bergomi, non altrettanto lo è a Emergency. Eppure Gino Strada non ha mai nascosto la sua fede nerazzurra. Ci sono poi personaggi che prestano il loro volto a campagne solidali, come Paolo Rossi, Aldo Giovanni e Giacomo, Enrico Bertolino: tutti interisti. Ci sono interisti come don Antonio Mazzi che, in vista della partita contro il Modena, scrive ai giocatori sul Corsera “Mia cara Inter batti un colpo”. Ma questo affollarsi di interisti tra chi fa volontariato è un caso? Lo abbiamo chiesto ad alcuni di loro. “Siamo in tanti nel Terzo settore? Il settore dei fregati. Io sono sempre stato interista, e se questo vuol dire essere protettore degli sfigati, non lo so”, ammette ridendo don Antonio Mazzi. Punta sull?anima popolare della squadra don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova e cappellano del Beccaria, anche lui nerazzurro doc. “L?Inter fa tante attività sociali, il Milan”, fa notare don Gino, “è più azienda e i tifosi si identificano con lo stile della società”. Insomma nel sociale c?è lo stile Inter. E che dire di Smemoranda Comidians, la squadra di umoristi e comici che scende in campo per solidarietà? Tra di loro c?è Nico Colonna, interista doc. “Questa generazione di interisti è in prima fila nel mondo culturale e sociale, da Nando Dalla Chiesa a Ligabue”. Il milanista Enzo Jannacci, ricorda Colonna, negli anni 60 aveva ideato l?Ufficio facce, una gag per riconoscere i tifosi dal volto. Allora, quelli simpatici erano rossoneri, oggi “si è rovesciato tutto: quelli popolari siamo noi e gli aristocratici i cugini”.


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