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Riforma alla legge 180: una “ripresa” alla Affari Sociali

Il comitato ristretto della commissione della Camera riprenderà le proposte concorrenti. Allarme nel mondo delle associazioni

di Benedetta Verrini

Prevenzione e cura delle malattie mentali: riparte il processo targato “Burani Procaccini” per la riforma della psichiatria in Italia. Ne dà notizia oggi la cooperativa Itaca di Pordenone, che da tempo segue il processo legislativo legato alla riforma della 180, cercando di offrire il proprio apporto critico e di esperienza perché la legge non venga snaturata (www.itaca.coopsoc.it). Giovedì 29 gennaio alle 14 è, infatti, prevista la Convocazione della XII Commissione Affari sociali, al cui termine il Comitato Ristretto discuterà di Prevenzione e cura malattie mentali. Avrà dunque seguito l’esame delle proposte di legge C. 152 Cè, C. 174 Burani Procaccini, C. 844 Cento, C. 2998 Moroni, Petizione n. 23 del 2001. Relatore l’on. Burani Procaccini (Fi). Come si ricorderà, l’esame in Commissione era stato interrotto il 27 novembre 2002, quando, nel corso della sua ultima seduta, la XII Commissione Affari sociali aveva deciso di congelare la deliberazione sull’adozione del testo base “Burani Procaccini” in attesa della legge sulla devolution, stoppando temporaneamente il processo di revisione della legge 180/1978, meglio nota come ‘legge Basaglia’. Uno stop soltanto apparente, però, confermato dal nuovo approdo presso il Comitato Ristretto della XII Commissione del tema sulla riforma legislativa della psichiatria in Italia. Confermate, dunque, le voci ufficiose di una ripresa del moto di riforma della legge Basaglia. E nuove voci parlerebbero di una possibile accelerazione improvvisa da parte del Governo Berlusconi, che potrebbe far approdare alla Camera per la discussione il disegno di legge entro il mese di marzo. La proposta di legge “Burani Procaccini” è stata infatti riformulata per l’ennesima volta, tanto che il nuovo testo accorperebbe altre proposte o contributi. Voci non confermate affermano infatti che vi sarebbero tre altri firmatari, appartenenti a Fi, Udc e Lega Nord. Un variegato dissenso alla riforma della 180 era stato espresso in più occasioni e da angolature diverse, a partire ancora dalla prima versione del testo Burani Procaccini del 2001. Un dissenso significativo perché proveniente non solo dalla maggioranza delle Associazioni di psichiatri, da psicoterapeuti dei più diversi orientamenti, dalla quasi totalità delle Associazioni dei familiari, dalla più parte dell’universo associativo, del non profit e della Cooperazione sociale, ma anche da esponenti autorevoli oltre che dell’opposizione della stessa maggioranza al Governo.


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