Volontariato

G8: lettera aperta al sindaco di Genova

La Rete controg8 scrive al sindaco di Genova in risposta all'intenzione del sindaco di consegnare ai G8 le chiavi in argento della citt

di Redazione

Oggi alle 14.30 alcuni rappresentanti della rete controg8 hanno consegnato al sindaco Pericu di Genova uno scatolone contenete alcune centinaia di chiavi. Sono la risposta all’intenzione del sindaco di consegnare ai G8 le chiavi in argento della città, e rappresentano le chiavi dei cittadini genovesi che già da tempo, e maggiormente nei giorni del g8, subiranno limitazioni e disagi per la presenza degli otto pre-potenti. AL SINDACO DI GENOVA Davvero una pessima idea, signor sindaco, quella di consegnare ai g8 le chiavi della città! (e per di più in argento! Dieci chiavi!). L’abbiamo letta con sorpresa sui giornali cittadini l’11 aprile. Sapendo che esistono numerosi precedenti di questo curioso tipo di cerimonia, ci siamo chiesti e Le chiediamo a quale si è ispirato. Abbiamo ovviamente scartato subito il precedente della consegna delle chiavi di Jesolo ad Haider, e quello della consegna delle chiavi di Modena a Shumacher, per non fare torto alla Sua intelligenza. Per meglio interpretare il Suo pensiero, e contestualizzare la risposta che certamente non mancherà di darci, abbiamo raggruppato le “cerimonie di consegna chiavi ” in tre tipologie; ma nessuna di esse ci è apparsa adatta al caso dei g8 di luglio. 1) CONSEGNA DELLE CHIAVI A SANTI PROTETTORI O ALLA MADONNA. E’ molto frequente: avviene a S. Cassano Murgia in provincia di Bari, a Piazza Armerina, ad Adelfia, Capurso, Castellana Grotte, Mazara del Vallo, Gioia del Colle,ecc Ma certamente non sono questi esempi quelli che l’hanno ispirata: Lei ha certamente troppo rispetto per la fede dei suoi concittadini cattolici per paragonare a santi o a Maria gli otto padroni del mondo. Inoltre i santi che ricevono questo tipo di omaggio hanno fatto qualche grazia alla città che li onora, e questo non è certamente il caso dei nostri otto. 2) CONSEGNA DELLE CHIAVI ALLE MASCHERE TIPICHE DELLA CITTÀ’ Avviene, ovviamente a Carnevale, a Fiume, a Collegno, Besozzo, Saluzzo, Busca, Castellamonte, Borgosesia, Varese, S.Donà di Piave, Collegno, ecc. Per alcuni giorni, le maschere locali diventano simbolicamente “padrone” della città.. Forse con questo gesto Lei, Signor Sindaco, intende paragonare gli otto a maschere, che governano il mondo in nome e per conto delle multinazionali? O, più semplicemente, sbeffeggiarli? Non lo faccia, potrebbero offendersi! 3) CONSEGNA CHIAVI AL PREPOTENTE DI TURNO O AL VINCITORE Qui i precedenti storici sono davvero numerosi: 1162: Dopo mesi di assedio Mastro Guitelmo, autore delle opere difensive, consegna a Federico Barbarossa le chiavi di Milano. Speriamo che nessuno tra gli otto intenda imitare Barbarossa che, nonostante l’omaggio, rase al suolo Milano e pronunciò la famosa frase: “Come si è fatto conoscere, attraverso le 4 parti della terra, che essi (i milanesi) hanno osato muovere le armi contro il signor imperatore padrone della terra, così sia fatta conoscere la loro pena attraverso le 4 parti del mondo” 1350: Il consiglio comunale di Bologna, malgrado l’opposizione dei cittadini, consegna le chiavi della città all’arcivescovo di Milano Giovanni Visconti. La città era stata letteralmente venduta da Giovanni Pepoli, signore della città, ai milanesi, in cambio del loro aiuto per riconquistarla. Qui non riusciamo ad intravedere nessuna analogia con i fatti che ci interessano; salvo, ovviamente, l’opposizione dei cittadini 1367: il cardinale Albornoz consegna a papa Urbano V un carro pieno delle chiavi delle città che gli ha riconquistato, alcune con le buone, altre con le cattive, dopo l’anarchia delle terre papali connessa alla vicenda di Cola di Rienzo 1450: Dopo otto mesi di assedio i milanesi cedono alla fame e consegnano le chiavi della città a Francesco Sforza. 1796: una delegazione di milanesi consegna a Napoleone Bonaparte, che ha appena battuto gli austriaci, le chiavi di Milano 1652: Dopo un anno di assedio l’olandese Giustino di Nassau consegna le chiavi di Breda al genovese Ambrogio Spinola, comandante dell’esercito spagnolo. E’ questa la più nota “consegna di chiavi”, perchè immortalata da Velasquez nel famoso “Le picche”, conservato al Prado. Il cavalleresco genovese, a capo scoperto come il suo avversario, accetta l’omaggio delle chiavi ma con un gesto impedisce all’olandese di inginocchiarsi di fronte a lui. Se questa è la vicenda storica che l’ha ispirata, signor sindaco, non dubitiamo che anche Bush, da gran signore qual è, le impedirà certamente di inginocchiarsi . In ogni caso, Signor Sindaco, abbiamo raccolto anche noi un certo numero di chiavi , ovviamente non in argento come quelle che intende consegnare Lei: non abbiamo sponsor! Rappresentano le chiavi dei cittadini del centro storico genovese che, a quanto pare, nei giorni del g8 e dopo un anno di “assedio” non potranno farsi gli affari loro: entrare ed uscire liberamente da casa propria, attraversare il confine tra la zona rossa ed il resto della città senza un apposito pass, invitare chi vogliono, commerciare (se non con altri dotati di pass). Giacché c’è, se vuole, potrà consegnare agli otto anche queste, con il dissenso di buona parte dei genovesi. rete controg8 per la globalizzazione dei diritti www.controg8.8m.com Genova, 20 aprile 2001


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