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Aumentano le sigarette. Per finanziare che cosa? Quei 20 centesimi in armi

All’indomani della Finanziaria si era vociferato che il rincaro finanziasse l’esercito. Dalla Difesa smentiscono a metà. E la legge non chiarisce.

di Benedetta Verrini

L?aumento del prezzo delle sigarette, suggerito da An e accolto dal ministro Tremonti, alla fine è stato previsto nella Finanziaria. Al riguardo, però, ci sono molti interrogativi. Prima di tutto, non è chiaro quando scatterà il rincaro. I tabaccai non hanno ancora avuto comunicazioni e il prezzo delle sigarette è tuttora invariato. Il secondo interrogativo è su cosa andrà a finanziare: secondo alcuni rumors, il prelievo sarebbe stato deciso per rimpinguare i bilanci della Difesa. Ma sotto che voce? Le spese militari o i contratti del personale delle forze armate? Gli stipendi delle forze dell?ordine o le missioni militari internazionali all?estero? La Finanziaria non aiuta, visto che è espressa nel politichese più puro e non fa riferimento a vincoli di destinazione: l?articolo 2 (comma 62) dice semplicemente che “a decorrere dall?anno 2004, con i decreti di cui al comma 8 dell?articolo 21 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (in base al quale il ministro dell?Economia “può disporre con propri decreti l?aumento dell?aliquota di base dell?imposta di consumo sulle sigarette”, ndr) sono assicurate ulteriori maggiori entrate annue pari a 650 milioni di euro”. Si tratta di 20 centesimi in più al pacchetto. Un aumento che interroga la borsa e le coscienze, visto che alcuni obiettori già si domandano se è il caso di smettere di fumare per non finanziare l?esercito. Voci del ministero della Difesa escludono che le nuove entrate riguardino spese relative agli armamenti. E aggiungono che non avrebbero a che vedere nemmeno con i contratti delle forze armate, ma piuttosto con il finanziamento delle missioni all?estero, Iraq in primis. E se fumatori incalliti e pacifisti convinti hanno motivi per esprimere insoddisfazione, c?è chi gli aumenti li vede di buon occhio, indipendentemente dalla destinazione di cassa. è il ministro Sirchia, secondo cui l?alto prezzo delle sigarette è un deterrente al fumo per i minorenni.


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