Non profit
Berlusconi: non solo lifting
Ahi, ahi, ahi, il Cavaliere non vorrebbe contraddittorio. Moto di invidia per Ciampi.
di Maramao
Silvio Berlusconi ritiene di rappresentare “un’istituzione” e in quanto tale vorrebbe essere trattato dai media con lo stesso rispetto che viene riservato al presidente della Repubblica o ai presidenti delle Camere. E’ questo il senso del lungo sfogo del Cavaliere davanti ai giornalisti nella sala stampa di palazzo Chigi.
“Io ho sempre comunicato le cose che fa il governo. Quando parlo io – attacca Berlusconi – parla il presidente del Consiglio di tutti gli italiani, un’istituzione, e invece dopo di lui mettono una serie di interventi della sinistra che lo contraddice”. Il sistema dell’informazione dovrebbe invece trattarlo con maggior rispetto: “Credo che sia giusto che quando parla il presidente della Repubblica le Tv trasmettano quello che ha dire e non si vada dai vari partiti a chiedere delle reazioni su quello che ha detto. La stessa cosa le tv fanno con il presidente della Camera e del Senato e allora – suggerisce il premier – non vedo perché non debba essere fatto anche con la presidenza del Consiglio, che è un’istituzione che governa non per gli italiani che stanno da una certa parte ma per tutti gli italiani”. Se le televisioni vogliano “la dialettica politica”, prosegue Berlusconi, “va benissimo”, ma allora “la si abbia tra i rappresentanti dei partiti della maggioranza e quelli dell’opposizione”. “Non vedo – si lamenta infine il premier – come si possa continuare in questa direzione e in più aggiungere che tutta l’informazione televisiva e di carta stampata è controllata ed intimidita dal presidente del Consiglio: io sono stanco veramente di queste menzogne e mi sono riproposto di denunciarle tutte ai cittadini”.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.