Mondo

Nestor Kirchner respinge le pressioni del Fmi. Non ci faremo affogare

"Dicono che dobbiamo accettare ogni condizione che ci impongono, dato che si tratta di capitali non nostri, ma non ho mai visto un morto pagare i debiti".

di Paolo Manzo

Jorge Luis Borges definì più volte Buenos Aires come la “patria degli psichiatri”. A ragione, perché, a guardare gli albi professionali, nella Capital Federal c?è la più alta percentuale pro capite al mondo di ?strizzacervelli?. Un dato che non stupisce, anche perché non c?è Paese al mondo soggetto ai cicli più dell?Argentina. Su e giù, su e giù, su e giù. Analizzando la storia argentina degli ultimi cento anni, sembra di salire su un ottovolante di Disneyworld: inizio ?900 e crescita incredibile; 1930, primo colpo di Stato del secolo e mezza crisi; seconda guerra mondiale, epopea di Peron e crescita boom; 1954, golpe ed esilio del suddetto; dittatura del 1976, desaparecidos ed epoca della plata dulce (soldi facili, gli argentini erano definiti i ?dame dos?, ne compro due); governo Alfonsin, crisi iperinflazionaria e ritorno alla democrazia; Menem, illusione di ricchezza con il cambio fisso al dollaro e voragine nei conti pubblici; dicembre 2001, corralito e dichiarazione di default… Perciò tanti psichiatri non stupiscono e si sa che, nelle crisi susseguenti ai boom, la gente ha bisogno di essere consigliata, aiutata, accompagnata. Oggi l?uomo nuovo su cui scommettono gli argentini è il presidente Nestor Kirchner, che non è uno psichiatra bensì un uomo patagonico che ha come obiettivo far risalire questo pazzo, pazzo Paese. Dopo il baratro di due anni fa. E, se si guardano le stime che prevedono per il 2004 una crescita del Pil del 7%, sembra essere sulla buona strada. Vita: Presidente Kirchner, come va con i creditori internazionali? Nestor Kirchner: Abbiamo ricevuto molte pressioni, reiterate, da parte di ministri stranieri, multinazionali, dallo stesso Fondo monetario internazionale. Vita: Quale l?obiettivo delle pressioni? Kirchner: Dato che si tratta di capitali non nostri, ci dicono che dobbiamo accettare ogni tipo di condizione che ci impongono? Vita: Già, ma lei come reagisce? Kirchner: Io non sono disposto ad accettare questo tipo di pressioni. Nonostante abbia avuto molte riunioni, buone e amichevoli con il presidente dell?Fmi, Horst Kohler, il Fondo dice che l?Argentina crescerà e, quindi, nonostante noi ci siamo accordati per avere un avanzo di bilancio del 3%, adesso vorrebbe aumentare la quota. Ma più che aumentare l?avanzo di bilancio, vorrei diminuirlo. Che ci lascino lavorare. Vita: Facile a dirsi, ma come convincerà quelli del Fondo? Kirchner: Con una considerazione molto semplice: gli organismi multilaterali del credito hanno sopportato in un passato recente governi così poco seri, prestandogli così tanti dollari che, adesso, devono lasciarci crescere. D?altronde mai ho visto un morto pagare i debiti… Vita: Quindi lei ritiene il Fmi responsabile della crisi argentina? Kirchner: Certo: ci ha prestato dollari per mantenere un cambio peso-dollaro di uno a uno, irreale. Adesso ci vogliono fermare, ma non ci faremo affogare. Vita: Molti si lamentano della poca sicurezza. Lei come spiega la violenza che ha contraddistinto l?Argentina negli ultimi due anni? Kirchner: Non c?è un solo tipo di violenza. Ce n?è una collegata senz?altro alla povertà. Poi ce n?è un?altra culturale. Un?altra si ricollega alla corruzione presente nello Stato. E mi riferisco non solo alla violenza della polizia bonaerense, ma anche a a quella della Federal che, a partire dal 1976, hanno preso cammini differenti rispetto a quelli istituzionali. Vita: La sua è una denuncia grave e che fanno in molti?. Kirchner: Già, quando io denuncio queste cose, qualcuno si arrabbia, ma bisogna dire la verità. Vita: A proposito di insicurezza dei trasporti, che pensa dei piqueteros? Kirchner: Ho un gran rispetto per ogni argentino, essendo il presidente di tutti. Con ognuno dei miei concittadini posso essere d?accordo o meno, ma li rispetto tutti. Sono consapevole che ci sono tanti problemi, ma non si possono risolvere tutti assieme e in un attimo. Vita: Sì, ma i blocchi delle principali strade danno fastidio. Kirchner: Lo so, ma so anche che, con umiltà, noi argentini dobbiamo imparare a comprenderci un po? di più. Non si può pensare di dividere la società in due gruppi, gli amici e i nemici. Io, personalmente, non mi voglio ?innamorare? di nessuno, e sarò a posto con me stesso quando andrà bene a tutti, anche a chi oggi non ha un lavoro. Vita: Presidente, ci può fare un bilancio di questo suo primo anno di governo? Kirchner: Mi sembra un po? antipatico che io faccia un bilancio su me stesso. Preferisco mi giudichino gli altri. Le dico solo che mi alzo la mattina alle sei e mezza e che, alle undici di sera, sto ancora lavorando con i miei collaboratori. Ne ho molti e lavorano moltissimo. Vita: In Italia, la stampa tesse gli elogi di Kirchner. Nel mondo si parla di ?effetto K?. Qual è il suo rapporto con la stampa locale? Kirchner: È buona, anche se, come è normale, non sempre sono d?accordo con i giornalisti. Mi piace discutere con loro, per confrontare idee differenti. E poi leggo di tutto. Amo leggere. Vita: Cosa in particolare? Kirchner: Adoro Jacobo Timmermann. Oggi leggo tutti i giornali: ogni mattina El Clarín, La Nación, Página 12? tutti i giornali. E mia moglie mi aiuta. Li legge prima e me ne parla, me li racconta. Vita: Lei ha sconfitto Menem alle elezioni. Pensa che el turco potrà tornare alla presidenza dell?Argentina? Kirchner: Spero proprio di no. L?Argentina non può tornare indietro, né gli argentini devono dimenticarsi del passato? Bisogna sempre guardare al futuro e, spero, che Menem non lo rappresenti. Vita: C?è chi vorrebbe aumentare le tariffe dei servizi pubblici come luce, gas e telefonia: anche qui le pressioni delle multinazionali si fanno pressanti. Che farà Kirchner? Kirchner: Se aumenti ci saranno, verranno attuati con molta giustizia, senza pregiudicare i poveri. E solo per le tariffe di aziende che offrono servizi che loro stesse pagano in dollari? Vita: C?è chi vorrebbe che l?Argentina non pagasse il debito, neanche agli organismi internazionali come l?Fmi… Kirchner: L?Argentina pagherà, se vuole essere un Paese serio. Noi ci siamo messi d?accordo con gli organismi internazionali e c?è una rimanenza che useremo per far fronte ai privati che detengono bond argentini.


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