Formazione

Padoa Schioppa: Imprese familiari, il rischio boomerang

Civil servant

di Redazione

Chi è
Nato il 23 luglio 1940 a Belluno, si è laureato nel 1966 all?Università Bocconi di Milano e conseguito un master nel 1970 al Massachusetts Institute of Technology di Boston. Ha lavorato per oltre trent?anni alla Banca d?Italia fino a diventarne il vicedirettore. È stato presidente del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria tra il 1993 e il 1997, quando ha assunto la presidenza della Consob. Da cinque anni fa parte del Comitato esecutivo della Banca centrale europea. è editorialista del Corriere della sera e autore di numerose pubblicazioni tra le quali ricordiamo il recente volume pubblicato dalla casa editrice Il Mulino Europa: Forza gentile.

Ruolo di civil servant
Ha speso la sua vita professionale nelle autorità di vigilanza, conosce come pochi il funzionamento dei mercati e della finanza internazionale. è un candidato naturale al vertice di Bankitalia e dell?autorità unica del risparmio che il ministro dell?Economia Giulio Tremonti vorrebbe presto istituire.

Cosa propone
La lista dei punti da analizzare, la check list, è particolarmente lunga: controlli interni; sistema delle regole contabili; controllori; auditor; società di rating; centri off-shore; sistema dei controlli pubblici. Ma la vera lezione che il mondo delle imprese deve trarre da crack come quello di Parmalat è che una grande impresa è qualcosa di completamente diverso da un?impresa familiare. Quando raggiunge certe dimensioni, quando ha una platea vasta di azionisti, quando è quotata, diventa un?istituzione. I sistemi di governo societario diventano estremamente importanti proprio alla luce di alcune peculiarità del caso italiano, come le grandi imprese a controllo familiare. Queste caratteristiche sono la forza e la debolezza del sistema italiano. Chi ha creato e guidato la crescita dell?impresa deve concepirla come qualcosa che va oltre la sua generazione e la sua famiglia. Perché nella versione virtuosa l?impresa familiare è quella in cui l?imprenditore vende i gioielli di famiglia per metter soldi nell?impresa; nella versione peggiore la spoglia approfittando del suo potere. (da Il Sole 24 Ore del 9 gennaio 2004)

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