Welfare

Bangladesh: giornalisti minacciati di morte

Dopo l'uccisione di Manik Saha, presidente dell'associazione della stampa di Kulna, altri nove giornalisti minacciati di morte

di Emanuela Citterio

Si allarga la minaccia alla liberta` di stampa e ai giornalisti in Bangladesh. Dopo l’uccisione di Manik Saha, presidente dell’associazione della stampa di Kulna, nel Sud-ovest del Bangladesh, altri nove giornalisti sono stati minacciati di morte.

Responsabile delle minacce sarebbe la fazione Janajuddha del ?Partito comunista Bangla Purba? (Pbcp) movimento ritenuto fuorilegge dalle autorità di Dhaka, che la scorsa settimana ha rivendicato l?attentato. E che, con una lettera al circolo della stampa di Satkhira, ha minacciato di morte i nove cronisti che avevano chiesto un intervento contro gli assassini di Manik Saha.

Corrispondente del quotidiano ?New Age? e collaboratore del servizio in bengalese della Bbc, il 45enne reporter e` stato colpito a morte il 15 gennaio da un ordigno mentre si recava nella sede dell?associazione della stampa di Khulna, di cui era presidente. Shaha era conosciuto per il suo coraggioso report delle attività criminali, dei trafficanti di droga e dei ribelli maoisti nella regione di Khulna. Avrebbe raccontato ad alcuni suoi colleghi di aver ricevuto più volte minacce anonime di morte, da lui attribuite alle gangs criminali.

L’omicidio ha suscitato lo sdegno e la condanna da parte delle autorita` politiche del Bangladesh e anche da parte della comunita` internazionale.
“Io condanno l?assassinio di Manik Shaha, tragica testimonianza della necessità di garantire lo Stato di diritto per difendere la democrazia” ha detto il presidente dell’Unesco, Koichïro Matsuura. “Sfortunatamente Manik Shaha non è il primo giornalista ucciso in questa regione del Bangladesh dove, secondo le organizzazioni dei media professionali, almeno altri due giornalisti sono stati assassinati nel corso degli ultimi quattro anni “.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.