Welfare

Roma: formazione in carcere per assistere i disabili detenuti

L’iniziativa, finanziata dal comune di Roma, formerà figure professionali dedite all'assistenza

di Francesco Agresti

Educare all?assistenza ai disabili i detenuti del carcere di Rebibbia. Questo l?obiettivo del primo progetto di formazione socio sanitaria rivolto ai reclusi senza handicap organizzato da Ileana Argentin, consigliere delegato del sindaco del Comune di Roma per le politiche dell’handicap e da Carmelo Cantone, direttore del Nuovo istituto penitenziario di Rebibbia Il progetto, della durata di quattro mesi, prevede diversi percorsi formativi finalizzati alla preparazione di alcune delle principali figure professionali nel campo assistenziale l’operatore sociale, fisioterapista, insegnante del linguaggio dei segni, educatore, sociologo, esperto di legislazione sociale e nell’ambito dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Alle lezioni parteciperanno classi di 15 detenuti, selezionati dalla direzione carceraria, e alla fine dei corsi sarà rilasciato ai partecipanti un attestato di operatore addetto all’assistenza delle persone disabili, spendibile nel mondo del lavoro. I costi dei corsi, a pieno carico del Comune di Roma, prevedono un rimborso spese per gli insegnanti, la spesa del materiale didattico e l’affitto degli ausili necessari per le dimostrazioni pratiche. Al termine del corso le persone formate si occuperanno in un primo tempo dei disabili detenuti, a Rebibbia ce ne sono attualmente 25, e una volta scontata la pena, potranno spendere sul mercato del lavoro la loro professionalità “Questa iniziativa? ha spiegato Ileana Argentin, “rappresenta un modello virtuoso per le politiche sociali perché realizza una sorta di ‘assistenza esponenziale’. Oltre ad intervenire a vantaggio dei disabili sensoriali e su sedia a ruote la cui condizione posturale e’ molto spesso aggravata dalla detenzione e che finalmente saranno assistiti, anche dentro il carcere, da persone in grado in farlo, i benefici andranno anche ai detenuti che otterranno, attraverso il corso di formazione, un attestato spendibile nel mondo del lavoro anche dopo aver scontato la pena”


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