Elezioni
Europa, Terzo settore italiano modello per una nuova economia della solidarietà
Diritti, welfare, accoglienza, minori, sostenibilità: le 5 proposte dell'appello del Forum Terzo settore in vista delle votazioni di inizio giugno
di Alessio Nisi
Il rafforzamento del ruolo del Parlamento europeo come garanzia degli standard di democrazia in tutti gli Stati membri. La necessità che gli Stati membri diano risposte concrete e urgenti alla questione sociale, promuovendo, attuando e sostenendo politiche di welfare basate sui diritti e sul benessere. E poi ancora, l’impegno per una politica europea valorizzata dall’accoglienza e dall’inclusione dei migranti e dei richiedenti asilo. Sono tre delle cinque proposte contenute nell’appello “Per un’Europa democratica, solidale e sostenibile” delle oltre 100 organizzazioni aderenti al Forum Terzo settore in vista delle elezioni del Parlamento europeo e che sarà discusso nelle prossime settimane con i candidati italiani delle varie forze politiche.
Tutela della democrazia, welfare, inclusione, ma anche sostenibilità ambientale e la promozione di un nuovo modello da offrire che punti su economia sociale e solidarietà internazionale.
Sostegno per i giovani
In particolare l’appello chiede sostegno a politiche per le giovani generazioni e dei processi evolutivi di bambini e ragazzi, con la garanzia di servizi sanitari efficienti e accessibili, il potenziamento dei servizi per le persone con disabilità, anziane o non autosufficienti, la realizzazione dell’uguaglianza di genere.
Crediamo in un Europa delle origini e della partecipazione, all’insegna dei diritti, della democrazia e dell’accoglienza. Il Terzo settore è il più esposto nel sostenere questa idea di Europa
Vanessa Pallucchi – portavoce del Forum Terzo Settore
Migranti, basta respingimenti collettivi
Per quanto riguarda le politiche migratorie, il Terzo settore chiede che si contrastino le pratiche dei respingimenti collettivi, si garantisca la sicurezza in mare e il soccorso delle vite umane, si abroghino gli accordi sull’esternalizzazione delle frontiere con gli Stati extra-europei. Attenzione si chiede anche per le politiche che riguardano il Terzo settore, valorizzandone il contributo per l’economia e la società, anche attraverso una giusta fiscalità e una adeguata risoluzione della questione dell’Iva alle associazioni. Il Forum Terzo Settore ricorda inoltre che l’Ue deve ancora realizzare il Piano per l’economia sociale, che va declinato a livello nazionale anche dal nostro Paese.
Il Terzo settore italiano, per la sua capacità aggregativa dei cittadini e in termini di creazione di valore, può fare da apripista per una nuova economia solidale e un altro modello di Europa
Vanessa Pallucchi
Riaffermare i valori europei in un contesto critico
La premessa su cui poggia la riflessione che sostiene l’appello? I principi fondativi del progetto europeo, a partire dalla pace e dai diritti sociali, indicano la direzione da seguire per affrontare lo scenario inedito e, sotto diversi punti di vista, molto preoccupante in cui si trova l’Europa in questa fase storica. Tutt’altro che superati, quei valori vanno riaffermati con forza anche e soprattutto per arginare i pericoli e superare positivamente le sfide che interessano tutti i Paesi membri: guerre, migrazioni, crescita delle disuguaglianze, cambiamenti climatici, derive antidemocratiche e calo della partecipazione.
Riattualizzare i valori dell’Europa
Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum, ha sottolineato la necessità di «riattualizzare i valori dell’Europa» in un contesto «con molti elementi di preoccupazione». Ecco per Pallucchi occorre che l’Europa tracci «una continuità con le nostre radici e discontinuità con quello che sta accadendo». I principali nodi? Un ragionamento sulla guerra come risoluzione dei conflitti. «Siamo per una maggiore apertura verso la diplomazia, ristabilendo il ruolo di un terzo soggetto che dirima le conflittualità, con l’obiettivo della costruzione di una pace positiva». Pallucchi guarda con preoccupazione alla crisi della partecipazione in Italia e in Europa, «con la deriva populista che lascia il passo ad altri atteggiamenti». Lo scenario è quello «dell’esplodere delle diseguaglianze, con modalità multidimensionali e con un welfare che oggi offre meno risposte a sfide complesse su cui invece dovremmo confrontarci».
Si fa poco per la sostenibilità climatica
Non solo. «Per la crisi climatica si fa ancora poco». Una situazione che ricade come costo sui più deboli. «Occorre trovare il coraggio di un investimento complessivo urgente».
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In apertura foto di alesia per Unsplash
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