Famiglia

Grazia Sestini: abbiamo fatto poco

Il sottosegretario annuncia: il reddito di ultima istanza non si farà.

di Francesco Agresti

Soddisfatta di quanto il governo ha fatto per contrastare la povertà? “Diciamo che finora hanno prevalso altre priorità”, si cava di impaccio così il sottosegretario Grazia Sestini. Anche se non lo dice espressamente si capisce che soddisfatta non lo è di certo.
Vita: Una famiglia su cinque è povera o è a rischio povertà. E il governo che fa?
Grazia Sestini: Questo governo ha dimostrato con l’aumento delle detrazioni, con l?assegno di mille euro, con il piano sugli asili nido e con altri tipi di interventi un?attenzione verso le politiche sulla famiglia che prima non si riscontrava. Forse è ancora poco, forse avremmo bisogno di interventi strutturali soprattutto dal punto di vista fiscale. La sfida è che questi diventino realtà prima della fine della legislatura. Nella Finanziaria 2004 purtroppo non è stato ancora possibile realizzare interventi radicali contro la povertà. Siamo comunque riusciti a riprenderci con il documento di bilancio.
Vita: Il confronto con le parti sociali sulla riforma degli ammortizzatori, il cosiddetto ?tavolo povertà?, è appena iniziato. Cosa ci si può attendere?
Sestini: La riforma degli ammortizzatori permette di combattere anche le nuove forme di povertà, quelle in cui può trovarsi un lavoratore flessibile. La riforma Biagi in origine comprendeva anche la riforma degli ammortizzatori che è stata scorporata con la parte del testo che conteneva la modifica dell?articolo 18. I fondi per finanziarli ci sono: il problema è politico.
Vita: Nel 2004 il Reddito di ultima istanza diventerà operativo?
Sestini: Difficile. I soldi non ci sono.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.