Famiglia

Anniversari: Amelia Boynton Robinson, io e Martin Luther King

Oggi l'America ricorda i 75 anni della nascita di Luther King (15/1/1929).

di Redazione

Amelia Boynton Robinson di Tuskegee Institute in Alabama, presidente onorario del Movimento Internazionale per i Diritti Civili ? Solidarietà e vice presidente dello Schiller Institute, è conosciuta nel mondo come il simbolo vivente del movimento americano per i diritti civili, di cui è stata dirigente per molti decenni. E? stata una stretta collaboratrice personale di Martin Luther King. Nell?ultimo periodo la singora Robinson ha visitato parecchie nazioni a sostegno della campagna per una ?Nuova Bretton Woods? ( un nuovo e più giusto sistema economico internazionale) promossa dall?economista americano Lyndon LaRouche, candidato presidenziale del Partito Democratico USA per le elezioni del 2004. IL MIO AMICO MARTIN LUTHER KING Di Amelia Boynton Robinson Molto spesso alcune parole di un discorso di Martin Luther King ritornano alla mia mente:?Non giudicare una persona per il colore della sua pelle, ma per il contenuto del suo carattere?. Queste e altre frasi mi portano spesso a pensare al mio rapporto personale con Martin Luther King. Con mio marito ho combattuto per trent?anni per portare la gente fuori dalle piantagioni dove non avevano alcun diritto. Li aiutavamo a comprare delle fattorie da gestire direttamente e, alla luce delle candele nelle zone rurali più lontane, insegnavamo loro come riempire i moduli per registrarsi a votare, un documento che era cresciuto da una pagina e mezza a dieci pagine con dieci domande ciascuna. Noi diventammo così un bersaglio del sistema, che alla fine di continue minacce causò la morte di mio marito. Lui, che già aveva sofferto due attacchi cardiaci, morì a seguito di un tentativo di aggressione da parte di uno di quegli uomini che erano imbevuti di odio. Quando Rosa Parks (il primo dicembre 1955) salì su un autobus e si rifiutò di alzarsi per far posto a un bianco e poi quando Dr. King divenne il primo presidente dell?Improvement Association (Associazione per lo Sviluppo) della città di Montgomery in Alabama e poi presidente del Southern Christian Leadership Conference ( la Conferenza per la Leadership Cristiana del Sud), io e mio marito, Samuel William Boynton già partecipavamo a riunioni di massa per i diritti civili a Montgomery e in altre parti dello Stato dell?Alabama. Dopo avere invitato Martin Luther King a stabilirsi a Selma, la città dell?Alabama dove vivevamo e dove avevamo gettato le fondamenta per la battaglia per i diritti civili e di voto, dopo aver incontrato nel giugno del 1954 Dr. King con la sua famiglia, sua moglie Coretta con il loro primogenito, sei mesi dopo il loro arrivo a Montgomery, (incontro mediato da mia cognata che era stata da quarant?anni membro della Chiesa Battista di Dexter Avenue guidata allora da Dr. King), noi sentimmo di aver trovato in lui un grande amico nella nostra lotta. Ma anche dopo la morte di mio marito (il 13 maggio 1963), alti responsabili della città mi avevano telefonato per dirmi:? Non portare King a Selma, perché è un provocatore, un agitatore e un comunista.? In seguito scoprii che questa calunnia era stata fatta circolare in tutta la città. E gli afro-americani avevano addirittura paura a menzionare il suo nome. Anche se Dr. King e il movimento giovanile non violento noto come Student Non-violent Coordinating Committee, erano riusciti nel 1962 a portare a Selma un giovane studente, Bernard Lafayette, che aveva incominciato a preparare i giovani alle marce non violente e a sopportare la prigione, gli adulti avevano ancora paura di avvicinarsi a King. Tempo dopo la morte di mio marito, una messa di suffragio era stata organizzata superando anche le paure del Pastore. Più di 300 persone parteciparono a quella messa che si tenne un venerdì sera alle 7,30. Gli sceriffi erano presenti numerosi per individuare e schedare i partecipanti. Il lunedì mattino seguente, molti di loro, quando si presentarono ai loro posti di lavoro, si sentirono dire che erano stati licenziati perché avevano partecipato alla commemorazione per Samuale W. Boynton. Fu allora che gli adulti decisero di seguire Dr. King; si svegliarono e decisero di unirsi ai loro figli nelle dimostrazioni e nelle marce. Il 2 gennaio 1965, intorno alle 10,30, King, Andy Young e alcune altre persone vennero nel mio ufficio che stava di fronte al municpio di Selma in una zona di uffici e di negozi gestiti da afro-americani. Quella mattina, insieme, visitammo alcuni caffè e ristoranti afro-americani e molti, i cosiddetti emarginati, cominciarono a parlare con King e lo seguirono la sera nella Chiesa di Brown Chapel. Quando qualche settimana dopo fui arrestata dallo sceriffo Jim Clark semplimente perché camminavo lungo la strada, Dr. King, che era li vicino, nella zona del tribunale, vide tutto. Con alcuni collaboratori andò a casa mia dove elaborò un documento di richieste per la protezione dei cittadini da presentare allo sceriffo. Prima ancora che il suo progetto fosse definito, Jimmy Lee Jackson, un afro-americano, venne ucciso a cinquanta km di distanza da un membro delle Unità Speciali di Difesa dello Stato. Fu allora che King e i suoi collaboratori decisero di marciare fino a Montgomery, Alabama distante 80 km da Selma. Questa marcia del 7 marzo 1965 divenne famosa come la ?Domenica di Sangue?, quando io fui picchiata e lasciata per morta sul selciato. In seguito, dopo un?altra grande marcia a Montgomery dove io lessi il proclama indirizzato al Governatore dell?Alabama George Wallace davanti a 25.000 dimostranti, Dr. King incominciò più energicamente ad affrontare temi di carattere nazionale e internazionale. Condannò la guerra nel Vietnam, la segregazione nelle scuole e inizò una campagna di informazione sulle condizione dei poveri in America che ebbe il suo culmine il primo maggio 1968 quando i poveri di tutta l?America si sarebbero ritrovati a Washington D.C. per creare una ?Città della Resurrezione? nel parco vicino alla statua di Lincoln. Dopo che tutto il progetto era stato preparato, sfortunatamente Martin Luther King il 4 aprile 1968 venne assasinato dall?Establishment (dal sistema). Fu detto che fu un assassino solitario. Anche John F. Kennedy era stato ucciso tempo prima, e si disse che era stato un ?tiratore? solitario. Due mesi dopo l?assassinio di King anche Robert Kennedy, il fratello del Presidente, venne ucciso. Anche se le spoglie di Martin Luther King riposano in eterno, il suo insegnamento vivrà per sempre nei cuori e nelle menti della gente in tutto il mondo, perché lui insegnò che la più forte e vittoriosa arma in tutte le guerre, siano esse locali, nazionali o internazionali, è l?amore, l?a-m-o-r-e, che vince tutte le armi materiali e non ha valore monetario. Ma che può unire tutti gli uomini nella comprensione, nell?accordo, nella fede, nel dialogo e nel rispetto per tutti gli esseri umani. Lo so perché lo vivo tuttora.


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