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Denuncia Cnca: il governo non paga, il terzo settore chiude

Da marzo 2001 non arrivano più soldi per gli interventi sulla droga. Anche altri progetti a rischio

di Benedetta Verrini

“Il governo sostiene, a parole, di voler combattere una guerra senza compromessi contro la diffusione della droga. Il vicepremier in persona, on. Gianfranco Fini, ha affermato in più occasioni di farsi portavoce e garante di questa rinnovata volontà dell?esecutivo. Ma, a tale retorica bellicosa, non corrisponde poi un effettivo stanziamento di risorse. Anzi, non si onorano nemmeno gli impegni pregressi” questa la grave denuncia lanciata oggi da Cnca e altre realtà impegnate nel settore. Ecco come, in un comunicato, viene ricostruita la vicenda. Da marzo 2001 le organizzazioni del terzo settore impegnate sul fronte delle tossicodipendenze nel delicato settore del reinserimento lavorativo non ricevono più i pagamenti dallo Stato per i servizi già resi. E non si tratta di un caso isolato: anche interventi sociali attuati in altri ambiti del disagio rischiano seriamente di chiudere per il blocco dei pagamenti. La retorica senza i fatti concreti compromette la qualità dei servizi offerti e mette a repentaglio la vita stessa di parecchie organizzazioni del terzo settore. Il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), la FEMCA CISL, la Cooperativa Magliana ?80 e la Cooperativa Marcella esprimono tutta la loro preoccupazione per la grave situazione causata da questo ingiustificabile ritardo nei pagamenti. Soltanto i fondi dovuti alle organizzazioni di terzo settore per gli interventi di lotta alla droga affidati o di competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali assommano a 2 milioni 400mila euro. La Cooperativa Magliana ?80 aspetta di incassare oltre 600mila euro; la Cooperativa Marcella quasi 520mila euro; il CNCA vanta crediti complessivi nei confronto dello stato per oltre un milione 300mila euro per progetti relativi a più ambiti: di questi, quasi 794mila euro per interventi nel campo delle tossicodipendenze, oltre 420mila per un progetto di formazione degli operatori di strada, quasi 88mila per un intervento sulla Qualità delle imprese sociali e quasi 1900 euro per un progetto Horizon/soggetti svantaggiati. A tali organizzazioni vanno poi aggiunti l?Associazione Agape, il CEIS e la Comunità di San Patrignano, anch?essi in attesa della gran parte della somma dovutagli per progetti sostenuti dal Fondo Nazionale Lotta alla Droga. Ciò lascia ancor più sorpresi per il fatto che numerose dichiarazioni di esponenti del governo e della maggioranza sono concordi nel richiedere una partecipazione assai più determinante del privato sociale nel nuovo welfare che si vorrebbe promuovere: perché allora il governo, con questi ritardi, ne blocca l?azione e ne mette a rischio la stessa esistenza? Le conseguenze di questa scelta miope e irresponsabile sono state diverse, a cominciare dalla pesante esposizione bancaria che sta subendo chi il proprio lavoro l?ha fatto e certificato: fatture quietanziate che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali richiede per finanziare le attività e che sono state tutte regolarmente presentate. Ma, certo, non meno significativo è il fatto che si sono bruciati posti di lavoro e che parecchi operatori sono (stati) costretti a lavorare senza ricevere stipendio. Sulle responsabilità di tale ritardo si assiste a un non più sopportabile scaricabarile. Pare che i soldi siano stati a lungo bloccati presso il Ministero del Tesoro che, nella sua ansia di far quadrare i conti, non ha tenuto in considerazione le gravi conseguenze che tale scelta comporta sia per le organizzazioni di terzo settore sia per gli utenti dei progetti, soggetti deboli che già subiscono molteplici cause di povertà ed esclusione. Dalle ultime informazioni in nostro possesso sembra, però, che sia ora necessaria l?attivazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Comunque stiano le cose, la misura è colma. A questo punto, le organizzazioni firmatarie del presente appello chiedono: di essere ricevute dal Ministro dell?Economia e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; che tutte le spettanze riconosciute gli siano corrisposte, con i relativi interessi, entro gennaio 2004. In caso contrario, tali organizzazioni metteranno in atto azioni di forte pressione contro la supponenza e l?arroganza di un governo debole con i forti e forte con i deboli. Roma, 16 gennaio 2004 Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) FEMCA CISL Cooperativa Magliana ?80 Cooperativa Marcella


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