Non profit

Il Ciclone dei volontari

Ha lo stile scanzonato e il cast di Pieraccioni la prima pellicola ambientata nel mondo del volontariato.

di Alessandro Sortino

U n?ambulanza esce dal deposito a sirene spiegate. Sopra ci sono i volontari delle Misericordie. Alfonso, un anziano, sta male, ha bisogno di essere soccorso immediatamente. Sembra una scena reale, ma non lo è. Siamo su un set cinematografico, a Terracina in provincia di Roma. Ci sono i tecnici sul set, gli attori le comparse. E c?è il ciack con su scritto, col pennarello rosso, il titolo del film: ?Volontari?. Anche per il mondo della solidarietà dunque è arrivato il momento cruciale del trapasso dalla realtà alla celluloide. Per gli annali: 3 novembre, giorno di inizio delle riprese. L?idea di fare un film ambientato in un?associazione di volontariato è venuta all?esordiente Domenico Costanzo, classe ?62 (nessuna parentela con Maurizio), una carriera di regista indipendente e autore teatrale al fianco di Leonardo Pieraccioni, con il quale ha firmato decine di corti e medio metraggi presentati ai vari festival italiani e toscani. E dello stile Pieraccioni, Costanzo ha mantenuto il taglio brillante e scanzonato, combinandolo però con un attenzione particolare ai temi sociali. Nel cast spicca il nome di Barbara Enrichi, l?attrice comica de ?Il Ciclone? (era la sorella lesbica) e di ?Fuochi d?artificio?. «Conosco Domenico da molti anni» dichiara l?attrice. «Lui e Leonardo facevano dei corti indecenti, nel senso che erano esilaranti. In questo caso Domenico ha voluto metterci un pizzico d?impegno. Io lo so perché: lui ha un fratello che fa il volontario, e dunque ha assistito a tutte le sue vicende, dolorose, divertenti, emozionanti. Ha capito che questa è una realtà che nessuno aveva mai raccontato e ha deciso di farci un film. Ha fatto bene: in questo mondo dove tutti pensano ad arricchirsi, il fatto che il volontariato sia così diffuso è una notizia che dà speranza. Il taglio comunque rimane quello della commedia all?italiana, e anche questo è un bene. Si ride e si pensa». Barbara Enrichi è affiancata nel cast, da Barbara Mondello, dallo stesso Domenico Costanzo, e poi da Vito, Gaetano Gennai (il macellaio di ?Fuochi d?artificio?), Novello Novelli (il nonno di ?Benvenuti in casa Gori?), e tanti altri attori, alcuni dei quali volontari. Del clan dei toscani fa parte anche l?altro autore della sceneggiatura, Ugo Chiti, che ha firmato la maggior parte dei film di Nuti e di Benvenuti. Questa la storia: un gruppo di volontari si ritrova nella sede della propria associazione (l?ambiente è quello delle Misericordie o della Fratellanza popolare) per la prova finale di un corso di prima assistenza. Lo superano tutti tranne Rosa, la più anziana del gruppo, che per l?insuccesso cade in una profonda depressione (il volontariato, si capisce, le serviva anche per dimenticare i problemi familiari). Parte da lì il regista per seguire le storie dei volontari alle prese con i loro assistiti: c?è Fabio che accompagna (o meglio: insegue) un ragazzo down nelle sue passeggiate. Maratone più che passeggiate, data l?abitudine del ragazzo di correre come un forsennato; da cui il soprannome che lo ha reso famoso in paese: ?Mennea?. Alessandro invece aiuta Alfonso (Novello Novelli), un anziano burbero ma simpatico che lo assilla con le sue continue richieste. Pierluigi, il coordinatore dell?associazione, deve recarsi con l?ambulanza in Puglia, per accompagnare una donna anziana malata, da lì fino in Toscana, dove risiedono i suoi parenti. Durante questo viaggio, ricco di inimmaginabili peripezie, Pierluigi si innamora della bella volontaria che lo affianca, Sonia (Romina Mondello). Mentre la moglie di Pierluigi, Laura (Barbara Enrichi) rimasta in Toscana, subirà un colpo di fulmine nei confronti di Marcellino, il commesso del negozio di fiori di sua proprietà, che il marito le aveva dato incarico di licenziare. Intanto Rosa, la volontaria bocciata all?esame, decide di darsi al volontariato fai-da-te, e diventa amica di Omero, un barbone affascinante e stravagante, di cui finirà per invaghirsi. I personaggi del film si riuniscono a casa di Rosa, per una cena: tutte le vicende del film arrivano al loro compimento, alcune in maniera comica, altre in maniera drammatica. La compattezza del gruppo sembra incrinarsi: poi arriva una telefonata. È Alfonso, l?anziano, che ha bisogno di aiuto. I ragazzi non si fanno attendere: saltano sull?ambulanza e partono per adempiere al loro servizio. Sempre e comunque, volontari.


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