Famiglia

Veneto: in aumento i minori stranieri non accompagnati

La Giunta ha deciso di attivare una ricerca per censirli e valutare le loro condizioni. Sono l'1,1% dei minori stranieri residenti e vengono presi in carico dalle istituzioni con una spesa di 8 milio

di Benedetta Verrini

La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore alle politiche sociali Antonio De Poli, ha affidato all’Osservatorio regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza dell’Ulss n.3 di Bassano del Grappa, la realizzazione di una ricerca regionale sulla situazione dei minori stranieri non accompagnati. La ricerca ha l’obiettivo di definire dimensioni e caratteristiche del fenomeno, conoscere quanto viene realizzato in Veneto e individuare possibili strategie di intervento per proporre un Progetto Pilota regionale. ”I ‘minori stranieri non accompagnati’ – ricorda l’Assessore De Poli – sono quei minori stranieri che si trovano in Italia privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili. Provengono soprattutto dall’Albania, dal Marocco e dall’Europa dell’Est”. Nel settembre 2003, secondo una rilevazione effettuata dalla Regione Veneto nei comuni e nelle Ulss a verifica degli interventi socio assistenziali a loro favore, i minori stranieri non accompagnati risultano essere l’1,1% dei minori stranieri residenti nel Veneto (che erano in tutto, nel 2001, oltre 31 mila minori) e vengono presi in totale carico da parte delle istituzioni con una spesa regionale nei loro confronti (rette) che ammonta a circa 8 milioni di euro. Per quanto riguarda poi le strutture tutelari nella Regione Veneto (sono oltre 170), risulta un costante aumento della presenza di minori stranieri, in particolare non accompagnati. Essi costituiscono oltre il 28 % dei minori accolti in questo tipo di strutture con un aumento di circa il 10% rispetto al 2002. I comuni interessati dal fenomeno dei minori stranieri sono soprattutto i comuni capoluogo di provincia ”alcuni dei quali – spiega l’Assessore regionale – hanno promosso iniziative e programmi di intervento. Ma il fenomeno e’ ancora largamente sconosciuto, malgrado la rilevanza del problema siamo ancora in una fase in cui ancora non e’ chiaro come intervenire e con che strumenti, anche se per alcuni versi appare chiara l’inadeguatezza di strumenti, metodi e approcci normalmente utilizzati per gli altri minori in situazione di tutela”.


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