Non profit

Il Forum: manca la devolution per il non profit

Patriarca: «Con il governo centrale si e' riusciti ad avviare un tavolo di concertazione, a livello regionale non e' sempre cosi'»

di Gabriella Meroni

La vera ”devoluzione” stenta a partire per le realta’ del cosiddetto Terzo settore. Se, infatti, con il governo centrale si e’ riusciti ad avviare un tavolo di concertazione, a livello regionale non e’ sempre cosi’. Edo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo settore, realta’ che raggruppa le 95 piu’ importanti sigle del non profit italiano, ha parlato di ”Regioni piu’ attente e Regioni meno attente, o addirittura dove si tende a privileggiare un volontariato ‘fai da te’, con inviti alle sole realta’ che piacciono”. I l Forum, che giudica la legge costituzionale varata dal parlamento ”un buon passo in avanti sulla quale si puo’ ragionare” ed annuncia che, dopo le elezioni, ”le realta’ del Terzo settore parteciperanno attivamente alla stesura dei nuovi statuti regionali. Abbiamo – ha detto Patriarca – una bozza di documento gia’ pronta”. Ma il non profit chiede anche un maggior dialogo con i Governatori e i nuovi parlamenti regionali. ”Ci affidiamo ai Forum regionali del Terzo settore per un robusto confronto – ha spiegato Patriarca – che non e’ sempre facile”. Se esempi positivi sono quelli delle Regioni Emilia Romagna e Toscana una situazione difficile si sta vivendo con il Piemonte ed il Veneto. In Piemonte, ha riferito Patriarca, la Regione ha tentato di partecipare come parte attiva alla Conferenza sul volontariato. ”Questo, e’ facile intuire, – ha spiegato – e’ a dir poco un’anomalia perche’ non in linea con la tanto sbandierata idea di sussidiarieta’ e di autonomia della societa’ civile dal potere pubblico”. In Veneto, invece, la nomina del presidente della Conferenza regionale del volontariato ”ha visto un eccessivo protagonismo da parte della Regione”. ”Anche per chiarire questa situazione – ha aggiunto Patriarca – da mesi attendiamo un incontro con la Conferenza dei presidenti”.


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