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Fisco, così ti stupisco

Come avvocato d’affari avevo cominciato a occuparmi di non profit perché era materia trascurata dagli altri colleghi.

di Salvatore Pettinato

Allorché iniziai a occuparmi di tematiche non profit, girando intorno ai temi scritti degli enti non commerciali, volevo solo esplorare, per necessità solo mie, una parte della normativa che sembrava trascurata dagli altri. Forse, ma non lo ricordo, mi ispiravano anche motivi tecnici leggermente chic. Quando però ebbi modo di iniziare davvero a occuparmi della materia, passando dalle carte alle persone, con incontri reali e nuove conoscenze nel settore, fui letteralmente spiazzato, nella mia ignoranza, dal fatto che quegli incontri assomigliavano moltissimo a quelli che avevo sempre fatto prima dei tempi lavorativi, quando cioè erano le idee libere a caratterizzare la mia voglia di fare. Idee che il lavoro di avvocato nel mondo degli affari aveva, di fatto, pesantemente ridimensionato comportandone cioè una sorta di accantonamento in nome di differenti priorità nuove, per ragioni di coerenza necessaria con l?ambiente che generava tutti i miei incarichi retribuiti. Riscoprii quindi l?intensità delle mobilitazioni ideali, la forza dell?agire per motivi di impronta morale e svincolati dall?obiettivo, che il mondo del lavoro mi aveva rivelato come essenziale, di guadagnare il più possibile, di fare solo operazioni vantaggiose in cui pagare poche tasse e guadagnare molti soldi. L?arrivo di Vita in questo scenario fu la celebrazione definitiva di queste tendenze di fondo che mi si erano presentate vincenti e appaganti per la cronaca delle mie azioni, perché dietro la rivista toccai presto, letteralmente con le mani, il senso della mobilitazione generale – cioè non in favore del solo gruppo cui si appartiene – in linea estesa e aperta a favore della collettività intera dei nostri simili ( brutta parola, direi meglio ?compagni? senza connotazione politica, ovviamente) che abbisogna di attenzione e collaborazione, nell?attendere al compito di superare problemi veri, tangibili, onerosi e decisivi per la vita di chi li soffre. Occuparsi delle problematiche giuridiche e fiscali sembra essere una cosa astratta e lontana dal contesto di cui sto parlando, ma non è vero. Pervenire con la miglior conoscenza tecnica ad esempio all?alleviamento, se non al superamento, degli ostacoli operativi che la società organizzata impone al mondo del non profit si sostanzia nel risparmio di risorse, nell?accentuazione dell?efficacia possibile delle organizzazioni, e quindi si rivolge indirettamente ma significativamente alle azioni cruciali da compiere. L?esempio più banale al riguardo è la mobilitazione per il progetto ormai noto con la formula ?+ Dai – Versi?: il risultato sarà l?incremento delle donazioni di risorse, di denaro per essere quasi volgari, e quindi l?incremento materiale dei fondi da impiegare negli scopi etici e solidaristici che caratterizzano il comparto del Terzo settore. Ora occorre aiutare tutti a capire bene e con semplicità che i piani di utilizzazione possibile della collettività disponibile, diciamo così, coinvolgono tutti i versanti professionali. Tutti, nella società, qualunque cosa si faccia, possiamo destinare una quota delle nostre opere dirette, e non solo una quota delle nostre disponibilità monetarie, verso il mondo del bisogno sociale, procedendo così a un?opera di collaborazione reale e diretta, come quella che si farebbe in una piccolissima comunità rurale verso la singola famiglia avvilita dalle necessità. Ma la comunità con cui possiamo, anzi dobbiamo, rapportarci noi tutti è l?intera comunità nazionale, visto che l?area di bisogno la coinvolge potenzialmente tutta. In questo contesto Vita comporta, con la sua lettura, un rafforzamento permanente delle spinte e delle idee, e ha determinato anche in un avvocato d?affari come me l?alterazione della bussola naturale della sola carriera in favore del recupero della mia giovanile disponibilità verso la società intera.


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