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Anna, ex tossicodipendente: “Nel 1994 la mia nuova vita”

Che cosa facevo io dieci anni fa... (di Anna Iacobone).

di Redazione

Quest?anno fanno dieci anni da quando ho lasciato Exodus. Vi ero entrata nel 1990, a 27 anni. Tossicodipendente e sieropositiva, dopo un lungo girovagare per le comunità di tutta Italia. I ragazzi di don Mazzi hanno un modo dolce per farti capire i lati positivi e quelli negativi. Lo chiamano sistema pedagogico; con me ha funzionato. L?aggressività mi spaventa. Otto mesi a Cassino, poi la riabilitazione a Milano. Vivevo a casa di mia mamma, ma passavo le mie giornate nel laboratorio, partecipando a un corso per grafici. Franco (Taverna, il coordinatore nazionale di Exodus, ndr) mi ha trovato il primo lavoro vero: disegnavo al computer impianti elettrici. Ma il mio sogno è ballare. Ho frequentato le medie nella scuola della Scala. Non ero niente male, anche se oggi i farmaci che devo assumere mi hanno asciugato fin troppo le gambe. Conclusa la mia carriera da grafica, ho dovuto cercarmi un altro lavoro. Per la prima volta nella mia vita ho fatto da sola. Inviato il curriculum, oggi sono cassiera in un centro commerciale. Siamo 150 colleghe. Con due di loro ho legato, a giugno siamo andate a Cadaqués, in Spagna, il luogo dove vorrei vivere quando mia mamma non ci sarà più. Ha 72 anni e adesso sono io che mi occupo della sua salute. Per me è un impegno straordinario. Glielo devo. Ha avuto una vita difficile. Mio padre se ne è andato quando ero piccola, e lei è caduta in una crisi depressiva. Anche per me non fu facile: mi ero trasformata in un gufo triste. Quando i miei compagni scherzavano io mi chiudevo, mi sembravano cazzate rispetto a quello che stava succedendo nella mia famiglia. L?anno scorso la mamma si è ammalata di tumore. Per la prima volta nella mia vita le sono stata vicino. Quando è guarita, mi ha ringraziata: “Se non ci fossi stata tu, non so se ce l?avrei fatta”, mi ha detto. Sono stata importante. In questi dieci anni ho imparato che la vita ?normale? non è così piatta come immaginavo. Svegliarsi la mattina e andare a lavorare può essere divertente. Sono soddisfatta di me. Vivo con il mio compagno, ex tossicodipendente, in una cascina. Siamo 75 famiglie. Anche grazie all?aiuto di mia mamma, ho già estinto il mutuo. Spesso mi vengono a trovare i miei amici, quasi tutti conosciuti a Exodus. Dieci anni di bella normalità, ma purtroppo non avrò mai un figlio mio. Ci ho rinunciato: una mia amica se ne è andata dopo aver partorito il suo secondogenito: era sieropositivo, lei non ha resistito al dolore. Non avrei il coraggio di affrontare una tragedia del genere. Per il resto la sieropositività non mi crea grossi ostacoli. Non ne parlo volentieri solo perché ho paura che la gente la possa usare per mettermi in cattiva luce. Altrimenti non avrei problemi ad affrontare l?argomento, tanto più che oggi la cosa che mi manca di meno è la voglia di vivere.

Anna Iacobone

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