Famiglia

Pedofilia: Save the children, attenti ai videofonini

La sezione danese dell'organizzazione mette in guardia: i nuovi cellulari con MMS favoriscono lo scambio di immagini pedopornografiche

di Gabriella Meroni

E’ solo questione di tempo: prima o poi, la polizia danese ne e’ convinta, si scoprira’ che da qualche parte una rete di pedofili usa i telefonini dell’ultima generazione, muniti di videocamera, per mantenere contatti con i bambini e riceverne immagini pornografiche al di fuori di ogni controllo familiare o scolastico. Sui pericoli potenziali legati ai telefonini-video, ”Save the children”, in particolare le sezioni danese (Red Barnet) e inglese, sta per lanciare una campagna di informazione destinata ai bambini, per metterli in guardia, mentre c’e’ chi avanza l’ipotesi di proibire la vendita di questo tipo di apparecchio ai minorenni. Dell’allarme lanciato da ”Save the children” e dalla polizia parla oggi il quotidiano danese ”Politiken”, che dedica all’argomento un lungo servizio, in cui ricorda lo sviluppo esponenziale dei casi di pornografia infantile e di sfruttamento sessuale dei bambini, dopo la diffusione di Internet. Dall’88 al 2001 la polizia britannica ha registrato una crescita del 1500 per cento del fenomeno, mentre in Danimarca, dove nel 1997 furono registrate 28 segnalazioni di questo genere di commercio, nel 2002 le denunce sono salite a 173, con un aumento del 600 per cento. Nello stesso anno, su un sito predisposto da Red Barnet, sono arrivate 6488 denunce. L’avvento di Internet ha impresso una accelerazione decisiva al fenomeno, ” perche’ – spiega John Carr, autore di un rapporto inglese sulla pedofilia – la sicurezza dell’anonimato ha spinto molti ad esplorare un mondo per il quale non avevano mai manifestato curiosita’ in precedenza”. Ora l’arrivo dei telefonini-video rischia di aggravare la situazione, ha spiegato a Politiken Quno Sorensen, di Red Barnet, perche’ il cellulare sfugge a qualunque controllo della famiglia e della scuola, e rende ancora piu’ diretti i contatti tra pedofili e bambini. La facilita’ con cui il telefonino puo’ trasmettere immagini al computer puo’ incoraggiare la circolazione di immagini prodotte dai bambini stessi, di se’ stessi e dei loro compagni. Vietare la vendita di questi apparecchi ai minori di 15-16 anni, a meno che siano dotati di filtri anti-pornografia, non rappresenta una soluzione, secondo gli addetti ai lavori. Quello che serve e’ un sistema di sorveglianza al quale sia la polizia, forte dell’esperienza acquisita con Internet, sia ”Save the children”, stanno lavorando. Alla base del lavoro c’e’ l’acquisita consapevolezza che la diffusione di immagini pornografiche non contribuisce, come si e’ pensato per qualche tempo, a ridurre il bisogno dei pedofili di avere contatti fisici con i bambini. Al contrario – afferma Vernon Jones, di Red Barnet – moltiplicando la circolazione delle immagini si demoliscono le barriere psicologiche dei pedofili e si alimenta il bisogno di passare all’atto. Per contrastare il fenomeno non resta quindi che la sensibilizzazione dei bambini da una parte, e la repressione dall’altra: la polizia danese si e’ dotata da tempo di una sezione informatica con personale specializzato anche nel campo dei telefoni cellulari. Lo sviluppo incessante della tecnologia, conclude Soren Thomassen, vice-commissario della polizia nazionale, non concede tregue: ”Ma noi siamo pronti a raccogliere la sfida. E siamo certi che e’ solo questione di tempo”.


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