Disabilità

Se i genitori si alleano ci guadagnano tutti

di Antonietta Nembri

Venticinque anni fa dall'iniziativa di alcune famiglie di bambini con disabilità nasceva l’associazione di volontariato L’Airone, nel 2013 fondano la cooperativa sociale In Volo. Aurora Rubiolo, madre di Rosa oggi giovane con diagnosi di autismo, e presidente dell’associazione racconta come dai bisogni dei propri figli siano nati progetti e servizi che supportano tantissime altre famiglie del cuneese, anche grazie al progetto di Fondazione Crc “Autonomia e disabilità”

Nel cuneese è attivo un circuito di assistenza virtuoso a servizio di molte famiglie alle prese con l’accompagnamento alla vita indipendente dei propri figli con disabilità. All’origine di questo percorso venticinque anni fa un gruppo di genitori di Manta, piccolo comune in provincia di Cuneo, che si sono riuniti nell’associazione L’Airone. «Nasce tutto dal bisogno, quello mio come mamma di una bambina con diagnosi di autismo con compromissione grave, e di altri genitori», racconta Aurora Rubiolo madre di Rosa, presidente dell’odv e tra i fondatori della cooperativa sociale In Volo fondata nel 2013. 

Rosa e mamma Aurora nello spettacolo “Bolle”, una delle attività dell’associazione

Il bisogno come molla «Nel 1996 quando nasce l’associazione», racconta Rubiolo, «era importante trovare degli spazi, dei professionisti che avessero un rapporto continuativo con i nostri figli per portare avanti un progetto di vita e attenzione alle persone con autismo». La scuola, il mondo del lavoro, la vita indipendente: questi gli obiettivi all’orizzonte che, continua Rubiolo, hanno portato anche alla nascita della cooperativa sociale. «L’idea all’origine era quella di dare una stabilità anche lavorativa ai professionisti: educatori, psicologi e Oss con cui abbiamo lavorato negli anni». 

Un’esperienza che vuole crescere

I figli sono cresciuti, c’è stata la scuola e poi l’idea che per rispondere a bisogni delle persone con disabilità intellettive occorreva far crescere anche l’esperienza. «Oggi nella cooperativa come genitori siamo in due, ci sono 14 soci lavoratori e una quindicina di volontari», spiega Rubiolo.

Tra i soci lavoratori anche esperti della metodologia Aba, acronimo della Applied Behaviour Analysis, una terapia cognitivo comportamentale che rientra nelle linee guida nazionali per il trattamento dell’autismo e della disabilità intellettiva. «A partire dal 2010 abbiamo cercato e formato operatori in metodologia Aba e in particolare nella cooperativa opera un assistente analista del comportamento» precisa.

L’ex stazione di Manta oggi sede di un centro diurno

Negli anni i progetti sono cresciuti offrendo dei veri e propri servizi al territorio, non solo del piccolo comune di Manta (meno di 5mila abitanti), ma anche di altri centri del cuneese. C’è una ludoteca inclusiva per bambini fino a dieci anni, «nell’ex stazione ferroviaria che abbiamo ricevuto dal Comune, ristrutturato e gestiamo come associazione è operativo il centro diurno Federica Pelissero, aperto dalle 9 alle 19». Qui ogni giorno ci sono una quindicina di ragazzi impegnati in attività di socializzazione e laboratori. 

Bambini nella ludoteca inclusiva

Tra i progetti anche “Un bar per tutti”. «I menù vengono tradotti con la metodologia della Comunicazione Aumentativa Alternativa – Caa, uno strumento per sensibilizzare i baristi e le persone in generale. Ne sono stati già formati 23 e a breve il progetto coinvolgerà altri 50 bar in tutta la provincia di Cuneo». 

Vita indipendente, serve allenamento

Oggi i figli dei fondatori dell’associazione L’Airone hanno tutti tra i 30 e i 35 anni e tra le attività vi è il loro allenamento alla vita indipendente «abbiamo un appartamento in cui fare attività per la vita adulta e in questo progetto sono inseriti otto giovani, maschi e femmine, anche con gravità», precisa Rubiolo.

Rosa e Aurora

Quello tracciato dall’associazione L’Airone è un percorso ultraventennale che negli anni non solo ha seguito i figli degli associati accompagnandoli nel percorso verso una vita indipendente, ma si è anche occupato di sviluppare numerosi progetti per supportare molte altre famiglie del cuneese beneficiando anche del progetto di Fondazione Crc “Autonomia e disabilità”, finalizzato alla creazione di comunità inclusive.

Il progetto “Autonomia e disabilità”

«Noi non abbiamo fondi pubblici, quello che riusciamo a realizzare lo facciamo attraverso donazioni ed erogazioni liberali. All’inizio», conclude Rubiolo, «abbiamo partecipato ai bandi della Fondazione Crc, poi siamo entrati in un’ottica di co-progettazione, in un rapporto di scambio e confronto. Il progetto “Autonomia e disabilità” tocca diversi punti e noi portiamo la voce delle famiglie, in un rapporto che è cresciuto nel tempo». 

Il progetto “Autonomia e disabilità” della Fondazione Crc, per i risultati ottenuti è stato prorogato per altri dodici mesi, inoltre è stato sviluppato un tavolo di confronto “Disabilità: Cantieri e prospettive” avviato lo scorso mese di marzo partendo dall’analisi dei progetti di vita realizzata dall’Ufficio studi della stessa fondazione.

Nasce proprio dall’analisi del tavolo la scelta di prorogare la durata del progetto “Autonomia e disabilità”, in continuità con gli interventi che fin dal 2015 contribuiscono a sperimentare soluzioni innovative e integrate per incrementare l’autonomia, la piena inclusione sociale, abitativa, lavorativa e culturale delle persone con disabilità.

Tutte le foto sono dell’associazione L’Airone e di Aurora Rubiolo

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