L’Unione europea chiederà domani all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) l?autorizzazione ad applicare sanzioni contro la legge antidumping americana nota come “emendamento Byrd”, già dichiarata illegale dall’organizzazione di Ginevra. Lo ha indicato oggi la portavoce del commissario Ue al Commercio, il francese Pascal Lamy. “Quel che chiediamo, per il momento, è l’autorizzazione a intraprendere contromisure”, ha spiegato la portavoce, Arancha Gonzalez. L’emendamento Byrd, che prende nome del senatore democratico della West Virginia Robert Byrd, è stato approvato dal Congresso Usa nel 2000, e prevede che i proventi delle multe inflitte a imprese straniere accusate da Washington di praticare dumping sul mercato Usa, siano redistribuite alle industrie americane che abbiano presentato reclami antidumping. Con questo meccanismo, nei tre anni di vita della legge, l?industria americana ha beneficiato di più di 700 milioni di dollari di “redistribuzioni” delle multe, soprattutto a vantaggio dei produttori d’Oltreoceano di acciaio, pasta e candele. Fra i paesi colpiti, oltre a quelli europei, ci sono anche Giappone, Brasile, Australia, India, Canada, Messico, Corea del Sud e Indonesia, alcuni dei quali (con Tokio in prima linea) potrebbero seguire presto i 15. Gli Usa, secondo la decisione della Wto, avevano tempo fino al 27 dicembre scorso per abrogare l’emendamento Byrd. la richiesta di Bruxelles potrebbe essere discussa a Ginevra già il 23 gennaio, ma la determinazione e l?applicazione di eventuali sanzioni (dazi su prodotti americani), potrebbe prendere ancora mesi. Gli Stati Uniti potrebbero infatti chiedere la nomina di un arbitro per stabilire il livello corretto di sanzioni applicabili.
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