Egregio direttore, siamo i genitori di un bambino che frequenta la seconda classe elementare del primo Circolo di Cesano Maderno (Mi). Nostro figlio è affetto da sindrome di Down e nei primi sei anni di vita ha subito tre seri interventi al cuore, che gli hanno lasciato conseguenze a livello psicologico e nei rapporti relazionali.
All?inizio dell?anno scolastico sul suo posto di sostegno è stata nominata un?insegnante con la quale il bambino ha instaurato un ottimo rapporto, con conseguente rendimento scolastico positivo. A fine ottobre ecco che arriva una nuova insegnante dal Provveditorato, interrompendo la continuità didattica e causando gravi problemi al bambino che si è rifiutato di instaurare un nuovo rapporto con questa seconda insegnante. Grazie alle numerose telefonate, lettere e fax inviati in Provveditorato, la situazione si è conclusa felicemente e nostro figlio è stato nuovamente affidato alla prima insegnante. Ma quanti altri genitori in Italia devono lottare per ottenere ciò che, invece, è un loro diritto sancito per legge? Infatti la legge 23/12/96, n. 662 recita che va ?garantita la continuità del sostegno per gli alunni portatori di handicap?. Perché nella nostra società sono sempre i più deboli a soccombere e quando la smetteremo di soffocare le persone nella burocrazia? Speriamo che il nostro caso permetta di spezzare le catene della burocrazia senza senso.
Claudio De Boni
e Lorena Costa
Cesano Maderno (Mi)
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