Famiglia

Children and the Mediterranean: il report di Telefono Azzurro su San Giuliano

Il Team Emergenza dell'organizzazione ha presentato i dati relativi al lavoro con i piccoli colpiti dal terremoto: portano il pesante carico dello stress post-traumatico

di Benedetta Verrini

I bambini di San Giuliano si portano dentro “una pesante traccia psicologica e comportamentale”, legata al trauma per il sisma del 31 ottobre 2002. E’ il risultato di un’indagine che Telefono Azzurro ha effettuato nei giorni successivi al terremoto, e i cui risultati sono stati resi noti nel corso della conferenza internazionale di Genova ”Children and the Mediterranean”. Come ha riferito nel suo intervento Giampaolo Nicolais, di Telefono Azzurro, il ‘team emergenza’ dell’associazione – progettato e realizzato in collaborazione con il ministero dell’Interno e costituito da psicologi pronti a intervenire 24 ore su 24 in situazioni di crisi che coinvolgono bambini e adolescenti vittime o testimoni di eventi traumatici – è arrivato a San Giuliano cinque giorni dopo la tragedia e si è subito attivato per offrire spazi di ascolto e supporto psicologico. Il team ha inoltre lavorato per favorire la riapertura della scuola e per attuare un “programma di riattivazione della comunita” mediato da un’ esperienza analoga: la gestione delle comunità della Turchia colpite nel 1999 da un terremoto che aveva causato 3.000 vittime. Il programma parte dal presupposto che un disastro di massa mette in crisi l’organizzazione di una comunità; per i singoli cittadini, poi, la distruzione fisica della propria casa e degli spazi relativi all’ attività lavorativa sono un elemento destabilizzante, con un ulteriore impatto per l’intera comunità. “In questo contesto – ha spiegato Nicolais – il programma di attivazione delle classi scolastiche prevede che i bambini vengano aiutati a superare il trauma legato al terremoto nel contesto più naturale possibile: la scuola. La ripresa della scuola per il bambino significa un ritmo di vita e orari regolari, socializzazione, rapporto regolare con una figura di adulto tutelante: elementi che vengono interrotti dal terremoto e che possono creare nel bambino elementi di destrutturazione, da fermare al più presto”. Il Team Emergenza, prima di mettere in piedi il programma, ha effettuato un’ indagine clinica su quasi tutti i bambini, per un totale di circa 450 – delle scuole materne, elementari e medie inferiori di San Giuliano di Puglia e dei paesi vicini di Colletorto e Bonefro, al fine di rilevare i sintomi del trauma. Dall’indagine è scaturito che nella fascia della scuola materna, i bambini di San Giuliano hanno evidenziato una reazione allo stress significativamente peggiore rispetto ai coetanei di Colletorto. In particolare, hanno mostrato differenze più evidenti relativamente a cambiamenti di umore, ansia, livello di tensione. Confrontando poi le scuole elementari, è emerso che il 46,2% dei bambini di San Giuliano ha mostrato sintomi preoccupanti di sindrome post-traumatica da stress, contro una percentuale del 19% riscontrata tra i bambini di Colletorto. Inoltre i bambini di San Giuliano hanno mostrato maggiori sintomi di irritabilità, distorsioni percettive, depressione rispetto ai loro coetanei. Questi risultati – ha concluso Nicolais – confermano che i bambini di San Giuliano di Puglia, maggiormente colpiti dal dramma del terremoto, hanno in generale riportato sintomi più gravi. Tra aprile e maggio 2003 circa la metà delle scuole sono state coinvolte in una serie di incontri, che, secondo le valutazioni degli stessi insegnanti, ha consentito ai bambini coinvolti (circa 220) di migliorare la loro situazione e le loro prestazioni scolastiche rispetto a coloro che non avevano aderito al programma.


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