Non profit

Disabili, i genitori protestano

Due esempi della delusione provata da parte delle famiglie interessate in occasione dell'anno dedicato alla diversa abilità.

di Riccardo Bonacina

Il 2003 è stato l?Anno europeo del disabile. Non sappiamo quanti se ne sono accorti, ma le famiglie interessate in vario modo, si aspettavano qualcosa, un passo avanti, qualche provvedimento legislativo, una maggiore attenzione ai loro problemi. Ma ci chiediamo cosa ci sia mai da celebrare. Siamo i genitori di un bambino tetraplegico e non vedente e siamo combattuti tra l?indignazione e la frustrazione, l?indignazione per la cascata di ipocrisia che vediamo caderci addosso e la frustrazione di non trovare orecchie che ci prestino attenzione. Signori onorevoli che con tanta solerzia avete approvato e votato i provvedimenti che ci riguardano, avete mai avuto sentore dello sconforto nel quale ci avete gettato? Vi viene mai il sospetto che dietro le vostre parole ci sono persone ed esigenze e dolori e solitudini che a voi non toccano, altrimenti avreste mostrato più sensibilità e maggiore impegno di quello che riservate ai resoconti di cassa. Avete pronunciato belle parole, le dichiarazioni di principio non costano niente in questo Paese, salvo poi smentirle con gli atti reali. Con la Finanziaria, che è stata approvata grazie al voto di fiducia, non c?è traccia di interventi a favore delle persone disabili. Anzi. Vogliamo ricordare che il famoso innalzamento delle pensioni a 1 milione di vecchie lire per tutti, non vale per i disabili, la loro pensione resta di euro 223,50.

I genitori di Gabriele

Sono un genitore di un ragazzo down di 24 anni: che tristezza e amarezza per gli interventi normativi e circolari sull?handicap! Un breve esempio: noi abbiamo fatto ogni sforzo per dare a nostro figlio quell?autonomia possibile che gli permette di lavorare part time nella direzione indicata dalla legge 104/92. Con il suo lavoro guadagna circa 410 euro al mese perdendo così, a causa della legge 289/02, ogni diritto ad avere le agevolazioni, per esempio, sull?acquisto di un mezzo di trasporto. è chiaro che la nuova normativa non incentiva il genitore ad adoperarsi per l?autonomia del figlio che, lasciato a se stesso, può chiedere l?assegno di accompagnamento (equivalente al suo stipendio attuale) oltre a tutte le agevolazioni fiscali. Evviva l?assistenzialismo, quindi? Angelo Fresch, Arco – Trento Decine e decine di lettere e di email sono arrivate in redazione dalle famiglie dei disabili che esprimono tutta la loro indignazione per un Anno delle persone con disabilità che ha visto solo passi indietro rispetto alle conquiste ottenute in tanti anni. Dall?integrazione scolastica e lavorativa al ritorno dell?assistenzialismo. Ne pubblichiamo due, per esempio.

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