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Dannida vaccino. Rimborsi bloccati

Affari sociali

di Redazione

Camera: si sono perse nei meandri della burocrazia le richieste di indennizzo per danni da trasfusioni e vaccinazioni. Lo denuncia Elena Emma Cordoni dell?Ulivo nell?interrogazione 5-03162 al ministro della Sanità del 31 ottobre. Le richieste di indennizzo per danni irreversibili causati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati presentate da alcuni residenti nella zona di Massa Carrara giacciono dal 1995 negli uffici della commissione medica militare di Livorno. Colpa di un iter burocratico che Elena Emma Cordoni dell?Ulivo, in una interrogazione al ministro Rosi Bindi definisce «infernale». La legge 210/92, che riconosce alle persone danneggiate da pratiche trasfusionali e cure a base di emoderivati il diritto al risarcimento da parte dello Stato, stabiliva che le domande dovessero essere presentate direttamente al ministero della Sanità, cui spettava anche il compito di pagare gli indennizzi. Ma la legge 450/96 ha modificato la precedente, stabilendo che le domande vadano presentate alle Asl, e che le richieste di risarcimento prodotte prima dell?entrata in vigore siano rispedite dal ministero della Sanità alle Asl competenti. A questo farraginoso iter burocratico si è aggiunto un altro passaggio: la trasmissione delle domande dalle Asl agli ospedali militari per ulteriori controlli. Le pratiche già inoltrate al ministero sono così tornate alle Regioni, hanno raggiunto le Asl, ma devono ancora essere trasmesse alle commissioni mediche militari per poi tornare alle Asl, che, infine, dovrebbero rispedirle al ministero. La deputata Emma Cordoni chiede quindi misure urgenti per snellire la procedura.


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