Cultura

Meno prostitute in strada. Ma la legge… Attenti alla Merlin-bis

Sempre più lucciole in appartamento. Così la nuova legge di settore rischia di nascere vecchia. Le cifre della tratta.

di Stefano Arduini

Oggi in Italia quel che resta della prostituzione su strada è quasi esclusivamente straniera. L?intensificarsi delle operazioni di polizia, ricordiamo le campagne Alto Impatto 1 e 2 e Vie Libere, coordinate dal ministero dell?Interno e l?approvazione della legge antitratta (agosto 2003), stanno trasferendo in appartamento sempre più donne e sfruttatori.
Il testo di riforma della legge Merlin, promosso su iniziativa del vicepremier Fini e dei ministri Bossi e Prestigiacomo, in discussione in commissione Giustizia alla Camera, corre quindi il rischio di combattere un fenomeno sempre più marginale. Lo testimonia il confronto fra i dati degli anni passati e quelli attuali: l?Oim – International organization for migration nel 1996 denunciava una presenza di prostitute straniere che oscillava fra le 18.800 e le 25mila unità. Due anni dopo, la stima massima del Parsec era di 19.289, quella minima di 14.757.
Oggi invece il fenomeno coinvolge fra le 10.450 e le 12.270 donne (di queste le minorenni sono fra 542 e 673). Lo dicono i dati raccolti fra il 2000 e il 2002 dalla Fondazione Lelio Basso, dall?associazione Parsec e da Terre des hommes e pubblicati per conto del Cnca – Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza nel volume Corpi a tratta. Il mercato della nuova prostituzione (di Elisabetta Norzi e Chiara Vergano, edizioni La Meridiana). Il 15% delle sex workers sono transessuali, per il 70% provenienti dal Sudamerica. In vetta alla classifica delle regioni c?è il Lazio (dove lavorano fra le 2mila e le 2.300 persone) e la Lombardia (1.800-2.200), mentre il peso della prostituzione under 18 è più rilevante in Veneto e in Emilia Romagna (8-10%). Cifre che sostanzialmente confermano la curva discendente del numero di donne che si vendono sulla strada. Aumenta, invece, il loro grado di consapevolezza. Una ricerca elaborata dall?ospedale San Gallicano di Roma su un campione di 3mila donne fra il 1997 e il 2002, rivela che il 91,8% delle intervistate dichiara di arrivare in Italia sapendo fin dall?inizio che finirà sul marciapiede.

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