5 per mille

Telefono Azzurro, dove i bambini trovano ascolto

di Rossana Certini

Un tempo c'era solo il telefono, oggi si sono aggiunte chat e app, ma da 38 anni Telefono Azzurro è sinonimo di ascolto dei bambini. «Tanti bambini che subiscono violenza restano ancora in silenzio, per vergogna e paura. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per continuare a far sì che l’ascolto dei loro bisogni diventi azione», dice il presidente Ernesto Caffo

Bambini e adolescenti hanno il pieno diritto di vivere e crescere in una comunità dove viene rispettata la loro dignità e il diritto all’auto-realizzazione. A sancirlo è la Convenzione Onu approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991. Il documento, con una vera e propria rivoluzione culturale, per la prima volta considera il minore non più come “oggetto” di protezione ma come “soggetto” titolare di diritti.

«Purtroppo però in una società come la nostra sempre più impegnata a rincorrere la perfezione e i “like”, quella delle bambine e dei bambini è una realtà troppo spesso dimenticata», spiega Ernesto Caffo, presidente e fondatore della Fondazione Sos Il Telefono Azzurro Ets, «la volontà di ascoltarli è l’elemento che 38 anni fa ci ha portati a costruire la nostra realtà, ma ancora oggi l’ascolto è il motore che ci porta a sviluppare nuove strategie di intervento per far emergere il disagio che molti minori vivono. Un disagio profondo, spesso silenzioso».

Per trovare soluzioni concrete siamo presenti nel digitale, che è dove i ragazzi stanno, così che sia più immediato per loro chiedere aiuto

Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro

Telefono Azzurro è operativo in tutta Italia ed è presente in tutti i principali network internazionali che si occupano di tutela dell’infanzia e di promozione dei diritti dei bambini e adolescenti. Gestisce tre linee d’ascolto, che fino hanno preso in carico oltre 120mila casi; avvia progetti educativi per la scuola su tematiche come il bullismo, l’abuso e l’uso sicuro di internet; promuove attività di ricerca. Senza retorica, è punto di riferimento per i minori in difficoltà.

La crescita degli abusi online

«Cerchiamo di avere sempre uno sguardo rivolto al futuro», prosegue Caffo, «aggiorniamo continuamente i progetti e le attività per rispondere con efficacia ai nuovi bisogni che emergono. In questo momento, per esempio, stiamo lavorando su nuovi tipi di abusi sui bambini: aumentano, infatti, le interazioni online dei minori con persone adulte, troppo spesso sconosciute. Il tema della loro privacy e della loro tutela online è diventato preponderante nel nostro agire. Stiamo studiamo come le piattaforme e gli algoritmi cambino la vita dei ragazzi e come questi cambiamenti incidano sull’aumento di abusi sui minori e di azioni estreme come i suicidi».

Un altro tema centrale per Telefono Azzurro è il gioco d’azzardo, a cui i bambini sono facilmente esposti dal momento che la tv è piena di pubblicità sul tema e il web offre continuamente proposte di gioco d’azzardo online. Inoltre la pandemia ha generato un’impennata di bisogni nel campo della salute mentale tra i giovani. «Per trovare soluzioni concrete, cerchiamo di costruire reti anche con il Terzo settore», prosegue il presidente, «ma portiamo avanti anche strumenti innovativi al passo con la comunicazione che i più giovani usano. Utilizziamo le chat ma anche l’intelligenza artificiale che se da un lato va usata con consapevolezza, dall’altro permette di fornire sempre più risposte ai bisogni emergenti. Siamo presenti nel digitale, che è dove i ragazzi stanno, così che sia più immediato per loro chiedere aiuto».

La storia di Asia

Asia ha 12 anni e contatta Telefono Azzurro tramite la linea chat 19696. Racconta di una situazione familiare caratterizzata da difficoltà relazionali: «Mia sorella mi odia, mio padre non c’è mai e mia madre non sa fare la madre», dice. L’operatrice l’ascolta e la supporta. Asia dice di non poter più resistere e rivela che sta progettando di scappare di casa: «Ho letteralmente tutto pronto, l’unico problema è che non ho un posto dove andare per sempre, ma ho trovato un passaggio e una persona da cui stare per i primi giorni». L’operatrice fa domande per approfondire. Asia risponde: «C’è questo tipo che ho trovato su Instagram, con cui chattiamo da tanto, tipo un anno. Lui mi è sempre stato vicino quando gli ho detto che volevo scappare, ha detto che poteva darmi un passaggio dove volevo, ma io non so se mi fido. Però lui è l’unico che ora mi capisce, soprattutto mi ha detto che mi aiuterebbe». Durante la chat con l’operatrice di Telefono Azzurro, Asia prende consapevolezza della pericolosità di quel che sta raccontando. Di un uomo adulto, sconosciuto, che la contatta e le offre aiuto. Si accorge che in fondo non è cosa da fare. Telefono Azzurro ha poi supportato la ragazza e la sua famiglia con l’aiuto di professionisti.

«In questi anni i nostri ambiti operativi si sono allargati perché purtroppo, nonostante tutti i nostri sforzi, i diritti dei bambini non sono al centro delle azioni delle istituzioni del nostro Paese» conclude Ernesto Caffo. «Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per proseguire sulla strada dell’ascolto dei bisogni dei bambini. Basta un gesto semplice, come una donazione, e l’ascolto diventa azione. Scegliere Telefono Azzurro per il 5 per mille può fare la differenza, può contribuire a rendere più sereno il futuro di tutti quei bambini e ragazzi che avranno bisogno di aiuto per uscire dal buio del loro silenzio, paura, vergogna per gli abusi e violenze subite. Telefono Azzurro tramite chat, instant messaging, app e social network è in loro ascolto 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno».

Per destinare il 5 per mille alla Fondazione Sos Il Telefono Azzurro Ets, metti la tua firma nel riquadro “sostegno degli Enti del Terzo Settore” e inserisci il codice fiscale 92012690373.

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