Cultura

Quando il Real Madrid diventa pura poesia

di Javier Mariàs, Einaudi, 12,50 euro.

di Redazione

Per raccontare di calcio non bastano né una solida conoscenza della materia, né una brillante penna. La sola condizione necessaria è il tifo. Nei brevi racconti, Javier Marías tira fuori senza pudori 10 anni di missionario amore (dal 92 al 2001) per il suo Real Madrid. Il tono è sarcastico, e le dediche all?amico Eduardo “maledetto e schifoso colchonero” (tifoso dell?Atletico Madrid) e alla cara Carme “culée (tifosa del Barcellona) lirica e attaccabrighe” ne sono la gustosa premessa. Già dalle prime pagine, infatti, l?autore affonda il coltello nell?epica sudditanza dei rivali di sempre: “La sconfitta è la loro vera meta e ciò che consente loro di mettere in pratica la loro massima passione: il Lamento”. E poi ancora più aspro: “Il principale bisogno degli odiatori è credere che siano ugualmente odiati da quelli che odiano. Ma questo succede di rado”. I racconti di Marías travalicano le frontiere spagnole. E il madridista non si lascia scappare l?occasione per glorificare personaggi come il calciatore Cantona, capace di calamitare così tanta passione che gli scolari di Manchester, durante la ricreazione cantano: “Oh, ah, Cantona, ran away with the teacher bra” (…è scappato via con il reggiseno della professoressa).


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